Guai giudiziari in arrivo, da Aosta, per il primario di Ostetricia e Gincologia dell’Ospedale di Borgosesia, dott. Enrico Negrone.
Ne danno notizia il quotidiano online aostano AostaSera e La stampa che in un paio di articoli di ieri (ecco un link e anche l’altro link) parlano della chiusura delle indagini preliminari in cui sono indagati alcuni medici, tra cui appunto Negrone (erroneamente chiamato Negroni su AostaSera), relativamente ad alcune irregolarità in un concorso bandito dall’Usl nel 2017, per l’assunzione di quattro ginecologi. Concorso nel quale il primario di Borgosesia era nella commissione esaminatrice.
Indagati sono anche, inoltre, il primario del reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale Beauregard, Livio Leo e quattro candidati. A tutti e sei, il Pm Luca Ceccanti, titolare dell’inchiesta, contesta l’abuso d’ufficio e la rivelazione di segreto d’ufficio, attuati in concorso.
Stando agli accertamenti del Gruppo Aosta della Guardia di Finanza, come riporta il giornale locale aostano, la prima ipotesi è legata al fatto che la prova scritta si fosse tenuta attraverso quiz a risposta multipla, mentre la legge prevede che per quel tipo di procedura vadano somministrati ai candidati dei temi da svolgere. “Una “variazione” di cui uno dei commissari si sarebbe sostanzialmente attribuito la paternità, durante le indagini”.
Altra contestazione della Procura riguarda il fatto che alcuni concorrenti oggi indagati avrebbero conosciuto anticipatamente le risposte del test, “Un ‘favore’ che, nella tesi degli inquirenti, sarebbe legato alla provenienza professionale comune a Leo, in aziende sanitarie del Novarese – si legge ancora su AostaSera -. A suffragare la tesi, per il pm, il fatto che tutti e quattro, nel superare la selezione poi annullata dall’Usl, avevano riportato lo stesso voto, cioè 27/30”.





