Gran serata al Panathlon per la commemorazione di Superga 75 anni dopo

L’intervento di Comi durante la serata al Palace

Il Panathlon Club di Vercelli, nel 75° anniversario della tragedia di Superga, ha dedicato una serata al Grande Torino, invitando a parlare Stefano Giuliano, figlio di Luigi Giuliano, l’ex giocatore della Pro che, passato al Torino nel 1948, scampò miracolosamente alla tragedia (e vedremo come), e Antonio Comi, ex calciatore appunto del Toro (dal 1983 all’89), qualche anno dopo lo scudetto targato Pulici&Graziani. Entrambi intervistati mirabilmente dal giornalista della Rai Massimo Tecca. Una serata fortemente voluta dal presidente del Panathlon vercellese Agostino Gabotti e organizzata grazie all’aiuto fondamentale del giornalista e panathleta Alex Tacchini che ha provveduto agli inviti di Tecca e di Giuliano.

Durante la serata hanno pure parlato il presidente del Toro Club “Eusebio Castigliano” di Vercelli Stefano Grolla e, sempre invitato da Tacchini, un super appassionato di calcio, Angelo Casalone, nipote di quell’Angelo Piccaluga, attaccante che giocò nella Pro Vercelli degli Anni Venti, disputando anche due gare con la Nazionale. 

Grazie alla scelta illuminata dei relatori, la serata è stata tra e migliori allestite nella gestione Gabotti del club sportivo vercellese. Davvero emozionante scoprire da Stefano Giuliano perché il padre Luigi non si fosse imbarcato il 1° maggio 1949 per Lisbona, pur essendone prevista la partenza con la squadra granata per la trasferta in Portogallo, per disputare l’amichevole con il Benfica. Ha ricordato che suo padre era giovanissimo, non aveva ancora compiuto 19 anni, e non aveva ancora fatto il passaporto. Ma la società granata lo tranquillizzava: “Siamo il Torino: riusciremo a farti avere i passaporto in tempo, figurati”. Invece non ce la facero,  per Giuliano fu la salvezza.

Luigi Giuliano diventò poi il primo capitano granata post-Superga nonché un titolare fisso, della squadra torinese fino alla stagione 1953/54, quando venne poi ceduto alla Roma per la cifra ragguardevole di 80 milioni. Durante le stagioni granata, capitava spesso che al Filadelfia, egli issasse sulle spalle il giovanissimo Sadrino Mazzola, in omaggio al suo grande capitano. Ha ricordato Stefano Giuliano: “Un giorno incontrai Sandro Mazzola e gli dissi: spesso lei da bambino finiva sulla spalle di mio padre. E lui si è illuminato: lei è il figlio di Giulano!”

Altro aneddoto raccontato durante la serata, quello della mancata telefonata di Luigi Giuliano alla nonna dopo quel tragico 4 maggio 1949 per avvisarla che non era partito con quel volo. La povera donna pianse tutte le sue lacrime per scoprire, qualche giorno dopo, che suo nipote era vivo.

Anche Comi è stato molto bravo e coinvolgente nel raccontare suoi anni nel Toro, con giocatori come  Zaccarelli, Beruatto, Dossena, etc., che avevano ancora nel sangue lo spirito del Filadelfia.

Durante la serata Gabotti  ha comunicato l’elenco di altri nomi della famosa Hall of Fame della Pro Vercelli (altra idea del vulcanico Tacchini, stavolta riferita agli Anni Quaranta e Cinquanta. Si tratta per lo più di calciatori, con qualche menzione speciale per allenatore o dirigenti.

Ecco i nomi, annata per annata calcistica. 1940/41: Amerigo Salati. 1941/42: Walter Carasso; 1942/43: Guido Tieghi; 1945/46: Paolino Barbero; 1946/47: Giuseppe Pozzo e Giovanni Pramaggiore, menzione speciale per il mister, Antonio Janni. 1947/48: Domenico Gambino e Luigi Giuliano, menzione speciale per Ermanno Maliverni; 1948/49: Giovanni Palma e Roberto Serone; 1949/50: Renato Rustico.

Ed eccoci agli Anni Cinquanta. 1950/51: Renato Tiro e Giuseppe Ranghino; 1951/52: Antonio Ariagno e Sergio Bellomo; 1952/53: Italo Bolzoni e Roberto Francese, detto Baciarel; 1953/54: Pier Luigi Bosisio; 1954/55: Pier Luigi Bosisio e Giacomo Amateis, menzione speciale per il mister Janos “Giovanni” Neu; 1955/56: Raimondo Cantone; 1956/57: Pier Luigi Bosisio e Gastone Perin, menzioni speciali per il presidente Guido De Marchi e il mister Paolo Todeschini; 1957/58: Angelo Martino Colombo; 1958/59: Alfredo Genovesio e Francesco Fontana; 1959/60: Giovan Battista Pirovano, menzione speciale per il mister Piero Castello.

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

2 Commenti

  1. La tragedia di Superga
    è ricordata come una delle sciagure
    più grandi che hanno funestato il calcio,
    e la più forte squadra italiana di allora
    che costituiva l’ossatura della Nazionale
    Eppure le cause originarie dell’incidente
    insieme alle molte stranezze de quelle ore
    hanno dato spazio a molte ipotesi,
    dove il Bene e il Male convergono miseramente.
    ..
    La vera storia di Superga
    https://www.indiscreto.info/la-vera-storia-di-superga/

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here