Giustizia civile: il Tribunale di Vercelli è il più efficiente d’Italia

La presidente del Tribunale di Vercelli, Michela Tamagnone

Quando, nell’ottobre del 2019, si insediò a Vercelli, proveniente da Torino, il presidente del Tribunale di Torino Massimo Terzi,  presente alla cerimonia di benvenuto, disse di lei: “E’ una Speedy Gonzales con la quale si lavora con serenità”. Ed il riferimento al notissimo personaggio dei cartoon, celebre per la sua straordinaria velocità, era evidentemente azzeccatissimo, visto che secondo un monitoraggio del Ministero di Grazia e Giustizia riportato da “Il Sole-24 Ore”, il Tribunale di Vercelli, sotto la presidenza di Michela Tamagnone è il migliore d’Italia per quanto riguarda la giustizia civile: i procedimenti durano in media 193 giorni contro, ad esempio, i 359 di Torino,  i 404 di Novara, i 423 di Verbania, i 940 di Trieste, i 1093 di Isernia fino ad arrivare ai 1210 di Vallo della Luca.

Un risultato straordinario (il monitoraggio del Ministero di Grazia e Giustizia è aggiornato al 2023), che la dottoressa  Tamagnone ha commentato poco fa con i giornalisti e alla presenza del presidente dell’Ordine degli avvocati Roberto Rossi. Ha detto, con orgoglio, la presidente del Tribunale: “E’ una soddisfazione collettiva che coinvolge tutti: noi giudici, ovviamente, ma anche tutto il personale: la cancelleria, ad esempio, che ha fatto un grande e prezioso lavoro di monitoraggio, consentendosi di lavorare al meglio”. E a quel punto Michela Tamagnone ha citato i dati: le cause civili pendenti nel 2019 erano 1578, oggi sono 894 e l’arretrato che cinque anni fa era di 148 cause, oggi si è ridotto a 14”. Ma funziona assai bene anche il penale, visto che si è passati dalle 2644 cause pendenti nel 2019 alle attuali 1283-

E tutto ciò nonostante l’organico del personale amministrativo sia scoperto al 38,5 per cento. 

Tra gli artefici di questo risultato che finalmente vede la nostra città ai vertici di qualcosa di molto positivo in Italia, la dottoressa Tamagnone ha citato anche il ruolo svolto dall’avvocatura. E Roberto Rossi ha osservato, con acutezza, che l’efficienza della giustizia civile “è una condizione essenziale per il corretto funzionamento del sistema economico”. “Un Tribunale efficiente – osserva il presidente dell’Ordine degli avvocati – è un buon biglietto da visita per presentare il territorio ad un soggetto economico che stia valutando sedi per propri insediamenti futuri:  non si guarda solo la presenza di autostrade e linee ferroviarie, si valuta anche l’esistenza o meno di un Ufficio giudiziario efficiente che, in caso di contenziosi, possa fornite risposte in tempo ragionevoli”.

Questo risultato così importante è stato raggiunto da un “gruppo” che sta lavorando nel migliore dei modi pur avendo ottenuto un numero dei cosiddetti “addetti all’ufficio del processo” assai ridotto rispetto al previsto. “Ne aspettavamo dodici – ha detto la presidente del Tribunale, ne sono arrivati tre e adesso possiamo contare su uno, molto bravo che utilizziamo anche come jolly. Ora nel dovrebbero arrivare sei, lo sapremo nei prossimi giorni”.

E’ tale l’efficienza dei magistrati vercellesi, che il Tribunale di piazza Amedeo IX può permettersi di ‘prestare’ un gip ad altri Tribunali: ora sta finendo il suo compito ad Ivrea, poi toccherà a Biella.

In ogni caso, occorre intervenire sulla rilevante scopertura degli amministrativi. “Anche in ragione – osserva l’avvocato Rossi – dei prossimi pensionamenti, quando la situazione andrà ad assumere proporzioni occupanti. Sarebbe bene che le amministrazioni locali, consapevoli dell’importanza di avere un Tribunale efficiente sul territorio, si confrontino e forniscano personale in applicazione”. Anche perché, come ha rilevato il presidente dell’Ordine, in base ai dati sul penale, per soggetti che intendano delinquere “è preferibile agire in un territorio dove i processi sono a rischio prescrizione, non a Vercelli dove si riesce a celebrare un processo in meno di un anno dal fatto”.

Edm

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2 Commenti

  1. Agli strabilianti record,
    alle performances innegabili
    enumerate con precisione,
    bisogna aggiungere,
    se non aridi numeri,
    almeno la diffusa, generale sensazione
    dell’invarianza percentuale
    degli errori giudiziari.

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