Il giornalista e opinionista Tv Maurizio Scandurra, nel cast del film “Lupo Bianco”

Maurizio Scandurra

“La figura di Carlo Olmo, appassionato testimone di carità disinteressata senza distinzioni e vincoli, mi ha notevolmente appassionato. Onorato e grato di aver dato il mio piccolo contributo a un così nobile ed edificante progetto culturale pronto a commuovere e stimolare al vero amore l’Italia intera”. Sono le parole di Maurizio Scandurra, giornalista radiotelevisivo e saggista cattolico con un passato importante nel cast di primari programmi di Raiuno e Raidue coinvolto anch’egli in prima persona il 25 e 26 giugno scorsi sul set del film ‘Lupo Bianco’.

“E’ la mia prima esperienza nel cinema, ove le immagini scorrono con ritmi e tempi diversi rispetto alla televisione. Recitare accanto a giganti del piccolo e grande schermo quali Remo Girone e Sebastiano Somma è stata un’esperienza umana e professionale unica e impagabile”, prosegue Scandurra.
“In particolar modo, ho respirato un’atmosfera di sincera e intensa cooperazione fra quest’ultimo e il regista Tony Gangitano, che ha scandito ogni singolo istante con un’attenzione, una passione e una dedizione davvero encomiabili regalando alla macchina da presi momenti di coinvolgente commozione densi di lacrime che mi hanno toccato nel profondo, e di cui sono felice di aver fatto parte”, aggiunge ancora l’opinionista spesso ospite in radio e in tv sulle emittenti nazionali ‘Radio Radio’ e ‘Canale Italia’, e recentemente intervistato anche da Giuseppe Cruciani, David Parenzo e Alberto Gottardo a ‘La Zanzara’ sulle frequenze ascoltatissime di ‘Radio24’.
Per poi concludere: “Per Vercelli il Lupo Bianco e Carlo Olmo costituiscono una travolgente e contagiosa occasione di riscatto che la città del riso attendeva da anni. Qui ho avuto modo di conoscere e apprezzare persone e professionisti di talento quali Antonio Chiaramonte, titolare della rinomata casa di produzione ‘CinemaSet’, l’attrice e produttrice Isabella Arnaud, l’attrice Iliana Giammusso che personalmente trovo davvero straordinaria, la valente fotografa di scena Sabrina Dattrino e un team coeso e vivace di maestranze grazie alle quali ho trascorso due giorni indimenticabili in questo capoluogo romanticamente circondato da quel mare a quadretti così caro a tanta letteratura. E sulla cui storia era solito affascinarmi spesso anche Bruno Poy, amico fraterno e brillante avvocato vercellese scomparso qualche anno fa, cui sono legato da bellissimi e memorabili ricordi”.

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