Eleonora Mino, la monologhista della legalità, sarà al Giocateatro

 

Ci sarà anche l’attrice monologhista della legalità Eleonora Frida Mino con il suo “Antigone 3.0 LE MADRI” il 19 aprile alle 22,30 al Festival Giocateatro Torino, l’importante vetrina che mette in contatto con coloro che programmano le stagioni teatrali i ragazzi italiani e stranieri con nuove originali iniziative. Attori e programmatori si riuniranno dal 18 al 20 aprile alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Torino, per conoscere le ultime proposte per le nuove generazioni.

 

Eleonora Frida Mino, nota per i successi in vari teatri italiani con gli spettacoli che narrano la realtà della legalità e della lotta alla mafia, ha deciso di presentare durante la kermesse l’ultimo capitolo del progetto dedicato alle donne di mafia, le madri.

 

“Come ogni anno – spiega la monologhista della legalità – questa manifestazione offre l’opportunità di confrontarsi con colleghi e con esperti che provengono da tutta Italia e spesso anche dall’estero. È un’occasione non soltanto per far conoscere il proprio lavoro fuori dai circuiti locali, ma anche per ottenere stimoli nuovi. Per qualche giorno ci si immerge completamente nella realtà artistica, portando un po’ di se stessi e delle proprie competenze e allo stesso tempo acquisendone di nuove grazie al confronto con i colleghi”.

 

Quest’anno saranno le “madri” di mafia le protagoniste delle performance messe in scena dell’attrice torinese con il contributo degli altri artisti in scena, la pittrice Giulia Salza, che dà forma alle parole attraverso la pittura, e Matteo Castellan con Giulia Subba che creano con la loro musica le atmosfere durante lo spettacolo. Le madri sono figure molto diverse tra loro: positive, come Maria Stefanelli, che per amore della figlia sceglie di denunciare la famiglia e una vita in fuga dalla ‘Ndrangheta, e negative come Giovanna Cannova, che rinnegò la figlia Rita Atria, per la sua scelta di diventare testimone di giustizia. “Essere mamma per me che lo sono diventata da poco – conclude la Mino – significa prendersi cura di un figlio, a prescindere da chi effettivamente lo abbia portato in grembo e partorito. Per questo ho inserito una terza figura in questo spettacolo, quella di Suor Carolina Iavazzo, che fu accanto a Padre Pino Puglisi nel quartiere Brancaccio di Palermo e che si prese cura di molti bambini e ragazzi alla strada e alla vita mafiosa”.

 

Queste ultime storie concludono la trilogia Antigone 3.0, un work in progress iniziato nel 2016 con i reading su Emanuela Loi, Denise Cosco, Lucia Riina e Marisa Merico Di Giovine. Donne che si sono sacrificate e hanno lottato per la giustizia e donne che, invece, hanno difeso le proprie origini mafiose con ostinata consapevolezza.

 

Il nuovo progetto, scritto a quattro mani con Roberta Triggiani, come detto vedrà ancora la partecipazione della pittrice Giulia Salza, che concretizza sul palco con le affascinanti pennellate i reading dando forma alle parole attraverso i colori, e di Matteo Castellan e Giulia Subba che creeranno con le loro note un’atmosfera unica durante lo spettacolo.

 

 

 

 

 

Per informazioni sulle date e sul programma consultare il sito www.eleonorafridamino.com

 

 

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