DIVERGENZE – Juve-Inter in chiaro è un problema di sicurezza. Punto e basta

 

 

Ai soloni della Lega che, in una situazione di emergenza, hanno negato la messa in visione “in chiaro” del derby d’Italia fra Juventus e Inter vorrei semplicemente suggerire un numero crudo: 3. Sono i morti, ripeto, MORTI, non contagiati dal Coronavirus, che si sono registrati nelle ultime ore ad Orzinuovi, un piccolo centro di 12 mila abitanti in provincia di Brescia, perché frequentavano lo stesso bar. Atre due persone sono morte a poche ore di distanza nello stesso paese.

Vi immaginate le conseguenze del vostro testardo “no” alla trasmissione in chiaro della partita, con i tifosi che, non avendo Sky, potrebbero assaltare i bar per vedere la partita? Riuscite almeno per una frazione di secondo a calcolare che cosa potrebbe significare il vostro “no”?, che voi giustificate in base “agli obblighi contrattuali già assunti” con la cessione dei diritti a Sky? Sono certo che i vertici Sky, rendendosi conto perfettamente dell’emergenza – a differenza  del vostro limitato orizzonte democratico –  non avrebbero alcunché da eccepire.

Sulle controversie collaterali, ridicole, tra Mediaset e Rai, preferisco non pronunciarmi, sempre ricordando che c’è un’emergenza in corso per la quale sarebbe indispensabile, in questo momento, trattenere milioni di persone a casa anziché mandarle in giro a inseguire probabilissimi contagi.

Infine, non voglio neppure considerare la “lesa maestrà” di chi, avendo sottoscritto l’abbonamento a Sky (o a Dazn) possa risentirsi defraudato da una scelta che scongiurerebbe vite umane. Io sono abbonato al calcio dai tempi preistorici di Telepiù e se un paio, o anche tre o quattro partite importanti finiscono in chiaro ne sarò felice.

Spero con tutto il cuore che il ministro Spadafora vinca questa sacrosanta battaglia.

Certo, dipendesse da me, e qualora il mio Milan fosse coinvolto in una partita scudetto ed io non avessi Sky, mi rifiuterei in questo momento di andare in un bar a vedere il match. Ma come dice Montale “cuori d’altri non è simile al tuo” e allora bisogna pensare a chi, forse non troppo informato sui rischi incalcolabili che si correrebbero, decida di recarsi lo stesso nei locali pubblici affollati.

Spero che “considerata la loro semenza” gli uomini della Lega dicano sì. Perché, qualora il no fosse draconiano, non dormirei per niente bene se fossi al loro posto.

edm

PS Ai vertici del calcio servono persone che sappiano prendere decisioni importanti legate a fatti anche imprevedibili. Non meri e sciatti burocrati.

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