Davanti all’ospedale la rabbia dei sindacati degli operatori della sanità: “Non va tutto bene: manca sempre la sicurezza”

Anche a Vercelli, questa mattina, parte del personale sanitario ha risposto all’appello dei sindacati Cgil Fp e Uil Fpl, trovandosi davanti all’ospedale per un Flash Mob di denuncia per quel che riguarda la sicurezza, le protezioni personali, scarse o mancanti ma necessarie a chi lavora negli ospedali, la necessità di una ristrutturazione profonda dell’ospedale che separi in modo netto le strutture in cui si trattano i malati covid mai partita, e la necessità urgente di fare nuove assunzioni.

 

La manifestazione ha coinvolto tutti gli ospedali del Piemonte, in orari diversi, e oggi nel primo pomeriggio si ripeterà a Borgosesia.

 

“A più i 50 giorni dall’inizio dell’emergenza, ancora oggi, tutta una serie di problemi o non sono stati affrontati o non sono stati risolti – dicono gli organizzatori della manifestazione -. Ci erano stati promessi interventi di ristrutturazione dell’ospedale che separassero in modo netto le aree in cui vengono trattati i malti covid da coloro che non lo sono, ma ciò non è avvenuto. I malati covid dovrebbero essere seguiti in strutture diverse, aggiungiamo noi: proprio separate. Ci andrebbe un edificio dedicato a loro”.

 

“C’è poi stata l’incredibile questione dei dispositivi di protezione, troppo scarsi – proseguono – nonostante tutti gli appelli e le parole e anche le donazioni ricevute. Addirittura a inizio emergenza venne fatta girare una circolare in cui si diceva che le mascherine in certe zone non andavano nemmeno indossate. Come si può giocare a questo modo con la sicurezza di chi lavora in ospedale?

Perchè fino a ora, non è stata prevista una seria campagna di tamponi e test sierologici per tutto il personale? Dove sono gli incentivi per chi ha lavorato i queste terribili condizioni fino a oggi?

Infine – proseguono -, l’Asl non ha mai dato seguito a un serio e concreto piano di assunzioni, anche in considerazione del fatto che molti colleghi si sono ammalati, e ciò ha ridotto all’osso il numero del personale, che era già scarso ancora prima dell’emergenza”.

I manifestanti, dopo avere esposto i loro cartelli all’ingresso dell’ospedale, hanno poi proseguito la protesta con una riunione sindacale.

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