Crisi Cerutti – Chiuso l’accordo: tempi duri per 158 lavoratori. A Casale nasce una newco con 130 operai

L'assembela di oggi davanti ai cancelli della Cerutti a Vercelli

Vercelli – Poco fa, a larghissima maggioranza, l’assemblea dei lavoratori vercellesi della “Cerutti” ha approvato l’accordo, “faticoso e doloroso” raggiunto ieri dall’azienda e dai sindacati, dopo due vere e proprie maratone di confronto, che si sono svolte nello stabilimento di Vercelli.

 

Il sindacalista Fiom Ivan Terranova

Mentre scriviamo questa nota, è in corso un’analoga assemblea a Casale Monferrato. L’accordo scongiura il fallimento della società, ma, ovviamente, è assai doloroso per i lavoratori: resta il fatto che, obiettivamente, il sindacato, visti i tempi ristrettissimi concessi dai commissari del concordato per arrivare ad un’intesa, non poteva fare di più.
La proposta di accordo è stata letta da Ivan Terranova della Fiom vercellese, affiancato dai colleghi che hanno preso parte alle due estenuanti trattative di mercoledì e giovedì, direttamente con l’azienda e indirettamente con i commissari del concordato, che venivano consultati ogni qual volta si toccavano punti significativi della bozza d’intesa.
Secondo l’accordo, che si rifà ad un piano industriale della durata di tre anni, la “Cerutti” cessa ogni attività che viene trasferita ad una Newco che opererà all’interno dello stabilimento di Casale, mentre quello di Vercelli (più moderno e quindi più facile da vendere) chiude dopo 51 anni.

La Newco casalese si avvia grazie a tre milioni di euro messi a disposizione dalla famiglia Cerutti (che però non farà più parte della nuova azienda) e grazie alle commesse attualmente in corso. Dei 288 dipendenti attuali, 130 saranno trasferiti nella Newco (ma due andranno subito in pensione), mentre 158 di fatto perdono il posto di lavoro: questi ultimi potranno usufruire fino al 31 gennaio 2021 della cassa integrazione straordinaria, con la speranza (per fortuna assai concreta) che il Governo la proroghi fino a luglio.
Per coloro che intendessero lasciare volontariamente l’attività, viene messa a disposizione una buonuscita di 15 mila euro lordi. I dipendenti che passeranno alla Newco manterranno lo stipendio attuale e gli scatti di anzianità, ma non disporranno più della quattordicesima mensilità.

La scelta, ripetiamo dolorosa, tra chi manterrà il posto di lavoro e chi no, sarà fatta con criteri oggettivi, ma anche “sociali” legati alla situazione personale dei singoli lavoratori.
Nei prossimi giorni entreremo nei dettagli dell’accordo: per martedì è prevista una nuova assemblea dei lavoratori con possibili novità integrative che potrebbero arrivare dall’amministratore delegato Giancarlo Cerutti, che, in questi giorni, si sta muovendo per rendere meno pesante l’accordo ai suoi dipendenti.

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