Si sono svolte domenica 7 giugno le celebrazioni religiose in onore di San Crescentino. Il particolare momento storico non ha permesso lo svolgimento della tradizionale processione con l’urna del Santo Patrono portata in spalle dai giovani della leva lungo le vie del centro storico, ma la comunità si è comunque stretta con devozione intorno al martire romano, protettore della città dal 9 luglio 1662.
La Messa, celebrata dal parroco don Edoardo, si è tenuta alla presenza delle autorità civili di Crescentino e di Vische, delle associazioni crescentinesi con i loro labari, dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine e dei ragazzi della leva del 2002. Al termine del rito religioso le reliquie di San Crescentino sono state riposte nel sacello della cappella a lui dedicata dove rimarranno custodite sino alla prossima festa patronale.
Dopo tanti anni è risuonato a festa il campanone della Torre Civica e, subito dopo, a distesa le campane della Chiesa parrocchiale a testimoniare l’unione della comunità crescentinese nelle sue componenti civile e religiosa. La campana della Torre Civica è la più grossa della provincia di Vercelli ed è denominata la “Crescentina”. Con un peso di 25 tonnellate è stata forgiata nel 1958 dai fratelli Mazzola di Valduggia ed ha la tonalità di Si bemolle 2.
Al termine della funzione religiosa il sindaco Vittorio Ferrero ha voluto ricordare le vittime della pandemia che ha colpito anche la città di Crescentino ed è stato osservato un minuto di silenzio.





