Coronavirus – Le Rsu dell’Asl di Vercelli proclamano lo stato di agitazione: “C’è ancora troppa insicurezza per tutti gli operatori”

Con una lettera dai toni perentori e taglienti, i rappresentanti Sindacali Unitari dell’ASL Vercelli proclamano lo stato di agitazione di tutti gli operatori della sanità per protesta contro una situazione di insicurezza, sia degli stessi operatori – dicono –  definita non più tollerabile, sia della stessa struttura ospedaliera.

 

Ecco di seguito la lettera denuncia delle Rsu dell’Asl di Vercelli

 

 

Non siamo eroi, siamo solo lavoratori che vogliono lavorare in sicurezza per i pazienti e colleghi.

basta con la retorica degli eroi solo a parole ma non nei fatti per la regione e l’Asl di Vercelli !!!!!!!!!!!!

 

Per la Regione e l’Asl di Vercelli la SICUREZZA degli Operatori è OPZIONALE!!

 

Nonostante si dichiari che ci sia una normalizzazione della situazione, i lavoratori denunciano di dover discutere ogni giorno per l’approvvigionamento e l’utilizzo corretto dei DPI adeguati.

 

La Direzione ASL VC, sostenuta anche dal nuovo Coordinatore , avrebbe dichiarato in un incontro con i sindacati  in video conferenza la centralizzazione  della gestione delle varie donazioni (a partire da mascherine e altro) mentre ad oggi tutto è lasciato al caso e peraltro parrebbe  poco trasparente .

Ci ricordiamo ancora quando dicevano al personale di non usare le mascherine chirurgiche nei corridoi dell’ospedale e nelle attività degli ambulatori per non seminare apprensione tra gli utenti!!

La nostra Asl si attiene alle disposizioni regionali che hanno già dimostrato di essere inadeguate e non condivide con i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza sul Lavoro protocolli adeguati. La sicurezza e la salute dei lavoratori deve essere fatta in trasparenza ancora di più in un ospedale pubblico.

 

Ad oggi la percentuale del personale ospedaliero contagiato è altissima e si riscontrano casi di familiari gravemente contagiati.

 

Su circa 2000 dipendenti solo 400 sono stati sottoposti a tampone .

Si continua, nonostante gli impegni presi dai recenti incontri avuti con l’ASL VC, a non sottoporre a tampone operatori entrati in contatto stretto con colleghi risultati positivi.

 

L’ASL di Vercelli parrebbe (lo capiamo dai movimenti, ma nulla è ufficiale) voler  riaprire l‘Ospedale alle attività ordinarie ma senza garantire un’adeguata sicurezza ai degenti, agli operatori e alla cittadinanza tutta, senza condividere con la RSU la riorganizzazione. Ad oggi registriamo che a seguito di queste inadempienze in materia di sicurezza i reparti cosiddetti o non covid continuano ad aver casi che poi si riscontrano positivi.

 

La Regione Piemonte ha intenzione di riconoscere l’indennità infettiva complessivamente solo al 25%del personale che ha lavorato durante l’emergenza Covid 19. E’ UN’ELEMOSINA!!!! E’ UN’INGIUSTIZIA

 

In ASL VC i dipendenti rischiano di vedersi riconoscere l’indennità di rischio infettivo e poi vedersi decurtare in busta paga gli incentivi per mancanza di soldi.

 

Unica cosa che abbiamo ottenuto è che a decorrere dal mese di marzo 2020 fino a fine emergenza le ore di PRESTAZIONI AGGIUNTIVE effettuate saranno oggetto di separata contabilizzazione.

 

Purtroppo assistiamo a un continuo rimbalzo delle nostre richieste contro un muro di gomma omertoso e

irresponsabile che pone il personale i degenti e la popolazione tutta a operare e vivere in uno scenario

traballante, insicuro, debole e precario, come appare il futuro se le condizioni e le azioni non cambieranno

vanificando sacrifici e quarantene di tutti.

È stato dichiarato da più sigle sindacali lo stato di agitazione .

 

È ora di dire basta!!!!

I Rappresentanti Sindacali Unitari dell’Asl di Vercelli

 

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