Coronavirus – Chiusi in casa? La Cineteca di Milano offre i suoi film a tutti in streamig gratuito

“Quando Maometto non va’ alla montagna, la montagna va’ da Maometto”, dice il famoso proverbio anche se in questo caso si parla di Cinema e spettatori.

Le misure di emergenza prese per nell’ambito del contrasto ai contagi di coronavirus sono note e si inizia la conta dei danni anche sul versante economico dopo le ordinanze di chiusura generale. In campo cinematografico le uscite di film previste dal 27 febbraio al 5 di marzo sono tutte state spostate a data da destinarsi per la chiusura momentanea dei cinema in tutta Italia.

 

A proporre qualcosa di diverso, per combattere anche il panico generale, con una forte dose di iniezione culturale ci pensa la Cineteca di Milano, museo del cinema interattivo con film e dispositivi vintage, oltre a seminari ed eventi situato sul Viale Fulvio Testi.

La struttura ha dovuto anch’essa chiudere i battenti al pubblico ma per gli spettatori vi è comunque la possibilità di visionare i suoi preziosi tesori: si tratta della Videoteca di Morando, un vasto archivio che permette di consultare DVD e Blu-ray, ma che offre anche un servizio streaming grazie al quale tutti gli spettatori italiani possono visionare online filmati esclusivi, restaurati e digitalizzati appositamente dal MIC Lab di Cineteca Italiana. Per accedere al catalogo dei film basta registrarsi gratuitamente tramite il sito: (http://www.cinetecamilano.it/biblioteca).

 

“Per accedere a questo tesoro di inestimabile valore, in questi giorni che moltissimi milanesi stanno passando a casa, basta registrarsi gratuitamente. Un’opportunità esclusiva per esplorare il cinema del passato, scoprire tesori sconosciuti e rivivere grandi capolavori della storia della settima arte.”, così recita il comunicato ufficiale dell’associazione, che mette a disposizione più di 500 titoli di rarità che vanno dalla nascita del cinema fino ai tempi più moderni.

 

La missione della Cineteca è quella di offrire settimanalmente sempre più titoli, andando a digitalizzare man mano le pellicole fisiche presenti nell’archivio. Una decisione, dunque, di importanza quasi storica per il cinema italiano e non solo, che ha sfruttato la negatività di una epidemia per qualcosa di buono.

Sulla stessa lunghezza d’onda è anche la Pinanoteca di Brera dove il suo gestore, James Bradburne, afferma di non arrendersi e di portare il museo fuori dai muri spostandolo sui social: Twitter, Instagram e anche sul sito (https://pinacotecabrera.org/), con video clip realizzati dagli stessi dipendenti, dove saranno spiegate e raccontate le opere d’arte raccolte nelle sale del museo. La cultura risponde più viva che mai!

 

 

Emanuele Olmo

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