Continua la commovente raccolta di aiuti da Dasha. In arrivo due pullman e un furgone dal Consolato ucraino di Milano per portarli a destinazione

 

Un primo camion stracarico di viveri, vestiti, medicinali, prodotti per l’igiene e quant’altro è già partito per l’Ucraina. Erano i primi aiuti concreti portati dai vercellesi (tantissimi) al Centro estetico “Star bene da Dasha” di via Vinzaglio 45, gestito da una donna ucraina che ha tutti i familiari nel suo Paese e che cerca disperatamente di aiutare la sua terra, i suoi connazionali.

Olga, Marina e Dasha

Dasha è commossa per la risposta data al suo appello dai vercellesi e continua a raccogliere gli aiuti che sono ormai così tanti al punto che, non bastando più il terrazzo del suo centro estetico, ha dovuto prendere un camion semplicemente per accatastare tutto quanto i vercellesi le stanno portando, senza soluzione di continuità. Spiega la signora Dasha: “Un primo carico con i vostri aiuti è già partito. Adesso siamo in attesa di un furgone e di due pullman del Consolato ucraino di Milano che verranno a prendere tutto ciò che sta continuando ad arrivare grazie al grande cuore dei vercellesi: tutto verrà trasportato in un enorme magazzino di Milano e quindi distribuito dal Consolato stesso nel nostri Paese”.

La raccolta dunque continua. Dasha, Marina e Olga, le tre signore ucraine che l’hanno avviata, la prorogheranno non solo a domani, com’era stato deciso in un primo tempo, ma almeno fino a venerdì, e non solo dalle 13 alle 17, ma per tutta la giornata negli orari di apertura del Centro estetico.

Intanto sono in arrivo le due madri con tre figli (due gemelline di nove anni e un bimbo di cinque) dall’Ucraina, con l’auto (e il sostengo economico e burocrartico) che Olmo ha dato alla signora Alla per andare a recuperare le figlie Samantha e Sabrina e portarle in Italia. Nella strada del ritorno, Alla ha caricato anche la connazionale Alona e il figlio Andrej. In questo momento l’auto è all’altezza di Gorizia, in serata è attesa a Vercelli. Dice Olmo: “Intanto, sto raccogliendo centinaia di proposte, da tutto il Vercellese e anche dal Torinese di famiglie disposte ad ospitare nelle loro abitazioni donne e bambini in fuga dalla guerra”.

Olmo con la signora Alla

 

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1 commento

  1. Non di poteva rimanere insensibili a questi appelli umanitari.
    Ieri notte mi sono messo a cercare nei miei cassetti e nella credenza in cucina e ho confezionato un discreto quantitativo di abbigliamento invernale e anche un po di scatolame vario.
    Purtroppo non ho medicinali e altre cose sanitarie,utili a curare ferite di armi e bombe del brutale invasore.
    Invito i compaesani Vercellesi a rovistare nei cassetti come ho fatto io e portarlo in via Vinzaglio.
    Nel pomeriggio era commovente vedere la solidarietà dei Vercellesi per queste popolazioni rintanate nelle cantine e nei garage sotterranei con tanti bambini di tutte l’età.
    Non doveva succedere una tragedia così grande per tutti noi.
    Non possiamo più tollerare altri folli sterminatori vome ottantanni fa.
    Un pensiero costante a chi soffre !!!!!!
    Grazie.
    Cesare

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