Consorzio Bonifica Baraggia: sbagliato opporsi all’ampliamento della diga sul Sessera

Riceviamo e pubblichiamo il contributo del Consorzio Banifica Baraggia

 

 

Alcuni consiglieri regionali, tra cui il biellese Pd Vittorio Barazzotto, hanno presentato una mozione al Consiglio Regionale per chiedere alla Regione che si esprima contro il progetto di ampliamento della “Diga del Sessera”. La mozione e stata presentata a seguito della pubblicazione della sentenza da parte del Tribunale Superiore delle Acque che ha confermato la legittimità del progetto.

Sulla questione interviene il presidente del Consorzio Bonifica Baraggia, Dino Assietti. E lo fa con i toni costruttivi del dialogo rivolgendosi in particolare al territorio e a quattro comuni che, aderendo al Comitato “Custodiamo la Val Sessera”, hanno contrastato e contrastano ancora il progetto di rifacimento della diga.

Le stesse identiche motivazioni che il Tribunale Superiore delle Acque ha già singolarmente valutato e respinto, neanche un mese addietro, perché non veritiere od inconsistenti, sono oggi alla base di questa nuova mozione presentata dai alcuni consiglieri regionali, così simile a quella del 2014, perché la Regione Piemonte si pronunci contro il rifacimento ed il potenziamento dell’invaso sul torrente Sessera. Faccio fatica, personalmente, a comprendere le ragioni di questo immotivato ostracismo che penalizza un territorio, sia biellese sia vercellese, esteso come una provincia.

Una opposizione a un progetto che arriva proprio mentre, a livello nazionale, si opera per individuare un piano strategico per evitare i problemi di sempre maggior siccità cui si andrà in contro con i cambiamenti climatici?
Intendevo proprio questo. Le Istituzioni individuano soluzioni per evitare le autobotti e i danni causati dalla siccità; per la prima volta, nell’ultima finanziaria, è stato approvato un piano invasi nazionale con una dotazione iniziale di 250 milioni di euro. Qui – invece – alcuni consiglieri regionali chiedono alla Regione di non cogliere questa opportunità per il nostro territorio.

Ma davvero il territorio e l’opinione pubblica sono così radicalmente contrari al progetto di ampliamento dell’invaso?
L’opinione pubblica può essere stata influenzata da chi si oppone al progetto ma dire che il territorio sia contrario è quanto di più falso possa esistere. Parlano i documenti, parlano i numeri. Il Consorzio Baraggia, che ha già sottoscritto un protocollo d’intesa con 10 dei 14 Comuni maggiormente interessati dai lavori, rinnova la disponibilità ad incontrarsi anche con i 4 (Trivero, Coggiola, Pray, Mosso) che non hanno ancora ritenuto di aderire, nell’auspicio che possano essere trovati punti di interesse comuni, cosicché questa infrastruttura, già così importante per il comprensorio della Baraggia (su cui insistono 18 comuni biellesi e 18 comuni vercellesi) possa diventare strumento di sviluppo per l’intero territorio coinvolto.

Ci può riassumere brevemente come avete operato per costruire il consenso attorno all’opera?
Il Consorzio, in questi anni, ha avviato un intenso confronto con tutte le amministrazioni locali (sia quelle interessate dalla cantierizzazione, sia quelle potenzialmente beneficiare dell’intervento), raggiungendo un’amplissima condivisione dell’iniziativa. Oltre al protocollo d’intesa di cui le ho già detto, è giusto far sapere all’opinione pubblica che la richiesta di finanziamento dell’opera, presentata alle Istituzioni il 3 ottobre 2013 è stata sottoscritta da 42 Comuni, tra cui i 10 firmatari del protocollo d’intesa ed i 32 del comprensorio della Baraggia, da tutte le Organizzazioni Agricole di Categoria, Coldiretti, Confagricoltura, CIA e Associazione Contadini Biellesi.
Il consenso non è mai mancato, anche quando più di recente è stato presentato il ricorso contro il Decreto di V.I.A da Custodiamo la Val Sessera e dai Comuni di Trivero, Pray, Coggiola e Mosso; tutte le Organizzazioni Agricole di categoria, ben 36 Comuni (19 biellesi e 17 vercellesi), la Provincia di Vercelli hanno costantemente supportato il Consorzio affiancandolo nella difesa di questa iniziativa anche davanti al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, insieme al Ministero dell’Ambiente ed al Ministero per i beni culturali che si sono altresì costituiti per ribadire la legittimità del Decreto assunto.

Come commentare questa ostilità che sembra non avere ragioni di diritto?
Alla luce di quello che le ho detto, davvero non posso capire che cosa si intenda con “condivisione territoriale”, non vorrei che questa questione diventasse un alibi per qualcuno, una di quelle filastrocche che vengono ripetute continuamente perché così forse diventano più vere, come quella che “il biellese ha già dato”, senza mai ricordare tuttavia che si “è anche preso tutto”. E lo dico da agricoltore biellese. È evidente che un territorio vasto come una provincia non può essere ostaggio del dissenso, pur legittimo, di una minoranza, soprattutto se le tesi su cui si fonda questo dissenso sono state, ora, smontate, ad una ad una dal Tribunale delle Acque, ed appaiono sempre più pretestuose ed autoreferenziali.

Presto il Consorzio organizzerà un nuovo incontro a Buronzo con le Istituzioni, le Organizzazioni di Categoria ed i Consorziati per presentare le prime risultanze del progetto esecutivo (ormai in avanzato stato di elaborazione) ed i prossimi passaggi istituzionali, forti dell’ampia condivisione dell’iniziativa (appoggiata da ben n. 19 Comuni della Provincia di Biella, da n. 17 Comuni della Provincia di Vercelli, dalla Provincia di Vercelli, da tutte le Organizzazioni Agricole di Categoria) e dei pareri favorevoli acquisiti in sede di V.I.A. dalla Regione Piemonte e dall’Autorità d’Ambito Ottimale n. 2.

Consorzio Bonifica Baraggia

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