Cerimonia inusuale e straordinaria per il Vercellese dell’Anno a Mimmo Catricalà

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Vercelli – “Congratulazioni, Mimmo. E che il vento soffi ancora lungo e forte nelle tue vele”. Così, gli amici di Radio City al fondatore e direttore della storica testata vercellese (una delle primissime radio libere d’Italia), Mimmo Catricalà, che questa mattina in Seminario ha ricevuto il riconoscimento “Vercellese dell’anno” dal presidente della Famija Varsleisa Pierluigi Bruni e dall’assessore al Bilancio e allo Sport Andrea Coppo. Di norma il riconoscimento – il più prestigioso che venga conferito ad un cittadino vercellese – dovrebbe essere consegnato dal sindaco: va preso atto che per la seconda volta nella storia Maura Forte ha delegato (la prima avvenne con il conferimento a Massimo Secondo per il miracolo della Pro Vercelli in serie B).

Malgrado l’assenza del sindaco e della Vercelli snob che puntualmente si raduna per disquisire di facezie tra un pasticcino e una tartina, la mattinata in Seminario ha avuto un successo straordinario, appunto grazie allo “spettacolo” di contorno messo in scena da un alacre e intelligente gruppo di “radiocityni”, compreso l’attuale direttore dell’emittente vercellese Claudio Cagnoni – ormai da parecchi la radio nata nel 1975 non più di proprietà del fondatore -: uno “spettacolo” che ha commosso e divertito. Ma premia che tutto ciò venisse meno in moto, l’assessore Coppo ha detto una frase molto bella rivolta al premiato: “Mimmo, tu per me non sei solo il Vercellese dell’anno 2017, ma sei il Vercellese degli ultimi quarant’anni”.

Inscenando una sorta di collegamento in diretta da uno studio allestito nel Salone Sant’Eusebio del Seminario – con Cagnoni e Roswitha Flaibani nei panni dei conduttori – si sono simulati interventi degli “inviati”, non prima di aver rivolto un commosso saluto con l’augurio di pronta ripresa all’amico Sandro Gino che, secondo le notizie fornite da un altro grande amico della radio vercellese, il professor Franco Carcò, sta migliorando giorno dopo giorno, dopo i ben noti e tragici fatti di Camogli.

Il riferimento al professor Carcò è doveroso perché, come ha ricordato l’avvocato Filippo Campisi, ideatore e regista della parte non ufficiale della mattinata, l’idea della domanda da presentare alla Famija per il riconoscimento di Vercellese dell’anno a Catricalà, venne proprio all’ex primario della Infettivologia durante una cena con gli amici della Radio ed in breve furono raccolte le firme necessarie per girare la proposta all’associazione presieduta da Pierluigi Bruni: ben 104 firme, per una coincidenza, proprio la frequenza su cui adesso trasmette l’emittente vercellese (ma all’inizio dell’avventura i megahertz erano 103).

Ben assecondato da un instancabile gruppo di amici della Radio, Filippo Campisi (che per Radio City faceva anche le cronache della Pro Vercelli) ha lavorato splendidamente e i collegamenti – in realtà testimonianze su Mimmo – si sono protratti agili e interessanti: hanno riguardato Campisi stesso, l’ex capo servizio della Stampa di Vercelli e l’attuale, Enrico De Maria e Roberta Martini, il docente di Linguaggio dei media Giorgio Simonelli, il geniale e divertente Alfio Dora (al secolo Aldo Flora) e quattro donne legate a Radio City che, tutte vestite di nero (ormai è la caratteristica consolidata delle donne che vogliono trasmettere inequivocabili contro le molestie da parte dei predatori) hanno letto testi importanti (tra cui uno scritto direttamente da Catricalà) sull’esperienza umanitaria del fondatore di Radio City a Karlino, in Polonia: Raffaella Lanza, Carola Villa, Patrizia Perotti e Giovanna Manca.

Al termine, il breve, intenso e commosso “grazie” di Catricalà: alla città, alla Famija e a tantissimi amici presenti (nonostante non fossero previsti tartine e pasticcini).

 

ecco la gallery della serata

 

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