I 160 anni della Banda musicale “Santa Cecilia” di Villata sono stati celebrati domenica sera con un magnifico concerto alla Sala Rosetta del Castello, durante il quale si è svolto un secondo “evento nell’evento” molto importante per la comunità villatese: Rosella Castagno, moglie dell’indimenticabile maestro Franco Perone (che è stato anche direttore “ospite” della Banda) ha donato al Comune lo splendido pianoforte “Steinway” a mezza coda del marito, suonato, nella circostanza dalla giovane e già affermata pianista Tosca Ghiani, che ha eseguito un notevole programma bachiano. La giovane musicista, già allieva della Vallotti, nonché figlia d’arte, è anche la figlioccia di Perone perché l’ex direttore della Scuola Vallotti era stato il suo padrino di Cresima.
Il concerto di domenica è stato preceduto da interventi del sindaco Franco Bullano e del presidente della Banda musicale Pierangelo Canella, mentre Licia Stara ha sintetizzato la storia della Banda, che ebbe origine appunto nel 1863, su iniziata di un gruppo di musicisti locali che si affidarono ad un organista di Casalvolone per costituire l’agognato complesso bandistico: il maestro Giuseppe Piccolotti, unico direttore non villatese nella secolare storia della Banda.
Poi è incominciato il concerto: la Banda, diretta da Mauro Barbero, ha eseguito musiche molto celebri del suo repertorio, da Nino Rota a Ennio Morricone, da Mascagni ad Astor Piazzolla, a brani dello stesso Perone, compreso il bellissimo riarrangiamento della celebre canzone di Pino De Maria “Puvra d’ ris”, meglio conosciuta per l’incipit “‘Na sera a’la stasion”. Esecuzioni bellissime, da parte di fior di musicisti.
Tanti applausi per la Banda e innumerevoli ringraziamenti per il dono del pianoforte ad una commossa Rosella Castagno. Per Villata, una serata da incorniciare.
Se i CC avranno certamente festeggiato il 209mo
anniversario sgominando qualche banda
e operando una serie di arresti,
da parte propria la Banda di Villata
per i suoi 160 ha suonato nel Castello,
ricordato e rinverdito il proprio passato
senza “arrestarsi” neppure un momento
e coniugando il grande repertorio vercellese
con quello .. d’oltreSesia..