Campomimosi e Greppi: “molti dubbi da dissolvere sul progetto di copertra della piscina”

Il progetto di copertura delle piscine continua a dividere il Consiglio comunale e anche la maggioranza, ormai a pochi mesi dalla scadenza naturale del mandato.

 

Sono i consiglieri comunali Paolo Campominosi e Norberto Greppi ad accendere ancora la polemica con una interpellanza in cui chiedono conto della delibera di giunta (“approvata – sottolineano – con soli 5 voti favorevoli, 1 contrario e 4 assenti) “Disposizioni di indirizzo per le attività afferenti il procedimento di realizzazione degli interventi di riqualificazione dell’impianto natatorio comunale Centro Nuoto di via Baratto n.1- Prima fase“ con cui si trasferisce l’ufficio per la realizzazione dell’opera dal settore Opere pubbliche diretto dall’architetto Liliana Patriarca al settore Sviluppo urbano diretto dall’Ingegner Giuseppe Scaramozzino. Non solo si chiede anche conto dell’iter che ha portato a individuare la nuova ditta, dopo che quella precedente che si era aggiudicata i lavori è fallita.

 

La nuova realtà individuata per la realizzazione della copertura è la Ati composta dalla ditta De Vivo e dal Nuovo Civ, attualmente al centro della polemica politica per la situazione non proprio florida in cui naviga.

 

Campominosi e Greppi, in particolare, chiedono alla giunta copia delle tre lettere di rinuncia delle ditte presenti in graduatoria (ATI: Quintino Costruzioni spa, ATI: Gandelli legnami SRL, ATI: De Vivo SPA) con le quali si rinuncia (o accetta) al contratto; copia della lettera di disponibilità a stipulare il contratto da parte della ATI De Vivo spa di Potenza alle stesse condizioni dell’aggiudicatario originale in sede di offerta, pervenuta al Comune di Vercelli in data 27 dicembre 2018.

 

I consiglieri poi vogliono sapere “se il Comune sia a conoscenza della profonda crisi in cui versa l’azienda De Vivo SPA crisi che dura ormai da quattro anni e che ha indotto gli 80 dipendenti ad aprire una vertenza sindacale per il recupero sino a 18 mensilità di stipendi non erogati ed altri 50 lavoratori, passate ad altre aziende, a rivendicare il TFR non pagato; quali sono stati gli accertamenti effettuati per verificare la solidità dell’impresa al fine di non incorrere nuovamente nella spiacevole situazione verificatasi con la aggiudicazione alla Ditta ASFALT C.C.P. SPA”.

Vogliono sia fornita “la documentazione eventualmente acquisita; quali sono le motivazioni che inducono l’amministrazione, a pochi mesi dalla scadenza del mandato, ad aggiudicare nuovamente i lavori per la realizzazione di un opera non unitariamente condivisa dal Consiglio comunale, molto contestata nel suo iter progettuale e che, data la situazione aziendale, presenta molti rischi circa il rispetto degli impegni contrattuali”.

 

Campominosi e Greppi chiedono anche “quali siano i termini della vertenza con il Coni servizi SPA e per quale motivo è stato liquidato solo un acconto di 10.500 euro a fronte di un impegno di spesa, in sede di affidamento dell’incarico con determinazione n. 2414 del 10 ottobre 2016, di 35.000 euro”.

 

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