Bioscope: il Fondo Tempia invita allo screening per prevenire il tumore del colon-retto

Nella fotografia da sinistra le ricercatrici Maurizia Mello Grand, Ilaria Gregnanin e Giovanna Chiorino e le infermiere Sonia Simonetti e Giulia Coda

Rendere personalizzata la prevenzione del tumore del colon-retto, in base al rischio che ogni individuo ha di ammalarsi: è questo l’obiettivo di Bioscope, il progetto di ricerca finanziato da Airc e guidato dal Centro di prevenzione oncologica di Torino a cui partecipa il laboratorio di genomica del Fondo Edo Tempia, insieme alla struttura di gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell’Asl di Biella, guidata da Franco Ferrero.

Oggi la popolazione è invitata con cadenza biennale al test per il sangue occulto nelle feci. «Gli obiettivi dello studio – spiega Giovanna Chiorino, direttore del laboratorio di genomica – sono di trovare uno schema che permetta di prevedere il sopraggiungere di un tumore al colon-retto o una lesione precancerosa e, sul piano pratico, di variare i tempi con cui si viene richiamati a svolgere gli esami in base al tasso di rischio di ogni persona, in modo da personalizzare lo screening».

Oltre ad invitare i positivi al test del sangue occulto a effettuare una colonscopia, nel progetto guidato da Carlo Senore del Cpo viene richiamata anche una quota di coloro che risultano negativi, ma hanno un valore di emoglobina fecale cumulativo, dato dalla somma dei risultati di due esami consecutivi, superiore a 100. Gli altri vengono invitati a ripetere il test dopo un anno o dopo due anni.

Le persone che accettano di sottoporsi a colonscopia vengono invitate negli ambulatori del Fondo Edo Tempia per effettuare un prelievo di sangue e ritirare una provetta per la raccolta di un ulteriore campione di feci prima della preparazione per l’esame. Inoltre, viene loro sottoposto un questionario online che consente di disegnare a fondo lo stile di vita di ciascuno, dalle abitudini quotidiane all’alimentazione.

«È uno schema simile – aggiunge Chiorino – a quello già provato per il progetto Andromeda, che mirava a personalizzare lo screening sul tumore al seno per le donne». Per quello studio erano state reclutate circa 20mila donne piemontesi.

Il campione di sangue servirà per identificare la presenza di biomarcatori circolanti, utili a predire la presenza di una eventuale lesione, mentre il campione di feci servirà per l’analisi del microbioma intestinale, il patrimonio genetico posseduto dall’insieme dei microrganismi e dei virus che vivono e colonizzano l’intestino.

Anche alle persone che risultano essere negative in seguito alla ricerca del sangue occulto viene proposto questo tipo di studio: una quota di essi viene invitata a ripetere il test dopo due anni, l’altra dopo tre anni. A tutti viene anche chiesto di fornire i campioni di sangue e feci e di compilare il questionario. A un sottogruppo verrà anche offerta la colonscopia.

Nel mese di marzo, dedicato dalla comunità medico-scientifica internazionale alla prevenzione del tumore del colon-retto, è importante ricordare come sia essenziale partecipare agli screening regionali. Prenotazioni e informazioni sono a disposizione al numero verde 800.001141 (tutti i giorni dalle 8 alle 20) o chiamando la segreteria del Fondo Edo Tempia allo 015.351830, dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 18.

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1 commento

  1. Bioscopie e, udite-udite, dolorose (quantomeno) colonscopie ! .. a occhio il grado di utilità dello screening può esser mediamente misurato in un pareggio: 1-1
    ???!

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