Il Bicciolano d’Oro oggi all’uomo che nella pandemia si è preso cura di tutti noi

Dopo il toccante omaggio alla Piastra dell’ospedale, il 27 aprile scorso, da parte degli operatori sanitari dell’ospedale “Sant’Andrea” (che uscirono dai reparti per cantargli addirittura l’Inno di Mameli) e dopo quello cumulativo, in cui fu accomunato agli altri “eroi della sanità” (medici, infermieri, tecnici di laboratorio, oss, operatori del soccorso), il 18 luglio scorso, su iniziativa del Comune, oggi l’avvocato Carlo Olmo riceve il primo “grazie” ufficiale concreto della città, che ha contribuito a tutelare e a salvare durante la pandemia della primavera scorsa.

Alle 17,45, in piazza Cavour (sulle plance dell’omonimo bar, grazie alla disponibilità di Pino e Giordano Tosi)  riceverà dall’assessore Mimmo Sabatino, dal presidente del Comitato manifestazioni vercellesi Stefano Roncaglia e dal presidente dell’Ascom e degli Amici del Cecco Tony Bisceglia il “Bicciolano d’Oro 2020” appunto per i suoi altissimi meriti filantropici emersi durante il feroce assalto del Covid, ma anche prima, a favore di suoi condittadini e degli “ultimi”, nonché delle persone più fragili (i bambini ammalati, soprattutto) nel mondo. 

L’omaggio dei medici il 27 aprile alla Piastra

La manifestazione che si svolgerà alla presenza delle massime autorità provinciali, di molti sindaci, medici, infermieri, oss, cittadini riconoscenti, sarà presentata da Betty Galante del Comitato Manifestazioni Vercellesi. Il giornalista Enrico De Maria intervisterà quindi l’insignito del riconoscimento e ci sarà spazio anche per una bella e sobria parte musicale – tutta dedicata al folk vercellese –  a cura di Valter Ganzaroli e Gian Mario Vanzini, cui si aggiungerà (ed è notizia di questa mattina) il chitarrista Tullio Brustia. Oltre a Roncaglia, che proclamerà ufficialmente il Premio, prenderanno la parola Bisceglia e il presidente onorario del Comitato manifestazioni Vercellesi, Giulio Pretti. 

La consegna delle mascherine, a fine marzo, alla città di Vercelli

Visto che si tratta, quest’anno, di un riconoscimento davvero speciale, cambia anche il trofeo: al posto della tradizionale statuetta realizzata dal bravissimo artista santhiatese Gianni Franceschina, ad Olmo sarà consegnato un bassorilievo, raffigurante l’ormai classico Lupo Bianco, creato dalla raffinata, giovane artista, Giada Paione, tra l’altro già Bèla Majin del Carnevale Vercellese.

E, a proposito di maschere cittadine, saranno ovviamente presenti il Bicciolano, Enrico Rampazzo (che è stato tra i volontari dei Charity Tour di Olmo) e la Bèla Majin Valeria Viesti. Certa la presenza di numerosi “Bicciolani d’oro” del passato. 

Olmo con il presidnete dell’Ordine dei medici Pier Giorgio Fossale

Sulla storia di questo premio, va ricordato che originariamente (il primo venne assegnato a Cecco Leale nel 1996) esso celebrava personaggi vercellesi che si fossero distinti per attività a favore del Carnevale. Lo spirito di fondo, in questi 25 anni di premio, è rimasto immutato, ma di tanto in tanto (e il regolamento, rivisto, ora lo contempla) il riconoscimento va a personaggi che hanno tenuto alto il nome di Vercelli in Italia e nel mondo (si pensi al campione di tiro Giovanni Pellielo, alla Banda Osiris, a Ivo Guzzon): e, per il 2020, non ci sono stati dubbi su chi se lo fosse meritato.

La consegna dell’ultimo Bicciolano d’oro a Paolo Pomati

Concludiamo riportando l’elenco di tutti gli insigniti, dal 1996 fino all’anno scorso: Cecco Leale, Carlo Ranghino, Renzo Roncarolo, Giuseppe Celoria, Pinin Sandro, Guido De Bianchi, monsignor Cristiano Bodo, Giulio Pretti, Edda Cavalletti Mangino, Tony Bisceglia, Enrico De Maria, I Celti, Giorgio Guala, Paolo Melotti, Giovanni Pellielo, Banda Osiris, Ivo Guzzon, Angelo Santarella, Gianni Dosio, Bruno Casalino, Renato Greppi, Claudio Cagnoni, Piero Ambrosini e Paolo Pomati.

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