Ieri è stato arrestato, su ordine dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Torino, un trentenne di origine rumena, ma da tantissimi anni residente in Provincia di Vercelli, che fino al 2014 era stato protagonista di numerosi reati contro il patrimonio, soprattutto furti, nel suo paese d’origine: in Romania.
Per tali reati l’uomo era stato condannato in Romania con sentenza passata in giudicato, con conseguente richiesta di estradizione presentata dalle autorità rumene.
Il rumeno, tuttavia, in virtù del fatto che era da tempo residente in Italia, occupato regolarmente in un’azienda del vercellese e con una figlia appena nata, aveva chiesto alle autorità italiane di poter scontare la pena nel nostro Paese.
Accettata la richiesta, l’autorità giudiziaria italiana ha emesso l’ordine di carcerazione da scontare. Ieri pomeriggio, così, l’uomo è stato raggiunto dagli uomini della Sezione “Catturandi” della Squadra Mobile di Vercelli che lo hanno arrestato e, dopo gli atti di rito, lo hanno portato a Billiemme dove dovrà scontare circa tre anni di reclusione.
Premetto che è atto di superbia giudicare chi non si conosce.
Forse dopo 7 anni di Italia, dimenticati anni ed anni di Furti, il rumeno era diventato davvero un cittadino modello e, alla prospettiva di lasciare per sempre la propria donna con la bambina nel Paese di Bellini e Donizetti, una lacrima sarà sgorgata e discesa rapidamente sul suo volto. Ora potrà restare in Italia, godere dei permessi previsti, di tutte le garanzie, frequentemente frequentare la propria donna (chiunque essa sia .. rumene e italiane sono splendide), contribuire all’educazione della propria bambina; tutto ciò, in fondo sarà un bene anche servisse solo perché la neonata impari a sottrarre di nascosto, con manina leggera, il biberon alla portata della sua Tata.
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