Al “Viotti Festival” una grande violinista dal Kazakistan

Stasera per il Viotti Festival una straordinaria violinista kazaka

 

Vercelli – Il Viotti Festival è ormai a pieno titolo una rassegna internazionale; per questo tra i suoi obiettivi più importanti figura l’intento di ampliare gli orizzonti del suo pubblico, proponendo interpreti anche lontani dalla realtà italiana, ma capaci di aprire davvero una finestra sul mondo.

È il caso della grande violinista kazaka Aiman Mussakhajayeva, che sarà sabato sera al Civico (inizio alle 21) di un concerto che promette sin d’ora di entrare negli annali della rassegna vercellese.
Nel corso della sua fortunata tournée mondiale del 2018, la Camerata Ducale si è infatti esibita con grande successo anche in Kazakistan, venendo così a contatto con una realtà e una tradizione musicale di primissimo livello, tanto da far nascere l’idea di invitare al Viotti Festival una delle “stelle” più brillanti di questo Paese nel quale la classica gode di un prestigio e di una vitalità incredibili: si tratta appunto della violinista Aiman Mussakhajayeva, interprete di grande energia e sensibilità, il cui impressionante curriculum è fitto di premi prestigiosi nonché di collaborazioni con il Gotha del concertismo mondiale.

Sarà dunque un appuntamento da non perdere, quello di sabato, e non solo per la statura della solista, ma anche e soprattutto per i contenuti musicali. Ad aprire la serata sarà infatti l’Orchestra Camerata Ducale, diretta da Guido Rimonda, con la leggiadra e intimistica Quinta Sinfonia di Franz Schubert. Composta nel 1816, il suo fascino risiede (come afferma Di Benedetto) “nell’esuberante vena creativa, nel fascino di un’invenzione melodica inesauribile”.

Sarà poi la volta della Mussakhajayeva, con tre brani intensi e trascinanti. Per primo, l’affascinante e spumeggiante Introduction et Rondò Capriccioso, tra le pagine più note di Camille Saint-Saëns e
molto probabilmente una tra le prime musiche francesi ‘in stile spagnolo’, composta per l’iberico Pablo de Sarasate nel 1870.

E proprio con Pablo de Sarasate, che fu violinista sommo, virtuoso di eccezionale talento e inarrivabile magnetismo, proseguirà la serata vercellese. Prima con la celeberrima Zingaresca, intrisa di assonanze gitane e più in generale di echi balcanici, una pagina che tiene letteralmente col fiato sospeso fino all’applauso finale. E infine con l’altrettanto famosa Fantaisie sulla Carmen: una riuscitissima parafrasi da concerto sui temi della fortunata partitura teatrale di Bizet. Una pagina, oggi universalmente conosciuta con il titolo Carmen Fantasy, dall’irresistibile attrattiva e di grande presa, cavallo di battaglia per intere generazioni di interpreti. Degnissima conclusione di una serata straordinaria.

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here