Al Museo Leone Sbaratto e Ordine rileggono l’Orlando Furioso… riletto da Calvino

Nel 1970 Italo Calvino pubblica una guida alla lettura dell’Orlando Furioso di Ariosto, autore da lui prediletto per ironia, avventura e fantasia. È da quel testo che Roberto Sbaratto e Cinzia Ordine, anime dell’associazione culturale Il Porto, hanno ideato lo spettacolo 490 + 100 = 590 che si terrà in due repliche, sabato 24 e domenica 25 giugno, entrambe alle 17.30, al Museo Leone.

Il titolo è una sintesi, questa volta biografico-letteraria, tra i 490 anni dalla morte di Ludovico Ariosto (1533) e i 100 anni dalla nascita di Italo Calvino (1923). «Insomma – spiegano Sbaratto e Ordine – due anniversari in uno, che ci piaciuto ricordare raccontando una delle più grandi passioni di Italo Calvino: l’epica ariostesca, oggetto di studio sistematico e al tempo stesso fonte di ispirazione per il narratore ligure, che ne trasse spunto diretto per almeno due romanzi della Trilogia dei nostri antenati, Il visconte dimezzato e Il cavaliere inesistente».

Ariosto, nel bel mezzo del proemio del suo poema epico, spiega l’originalità dell’opera: narrerà della follia di cui cadde preda il paladino Orlando, folle d’amore per Angelica. Proprio lo stesso Orlando che qualche secolo prima, nella Chanson de Roland, era ritratto come difensore della fede cristiana, uomo valorosissimo e tutto d’un pezzo, che combatté contro i mori e cadde a Roncisvalle per non mettere in pericolo la vita del suo re Carlo Magno.

Nel caleidoscopico racconto dell’epopea ariostesca, Orlando non è più quell’integerrimo difensore della fede, ma un uomo in carne ed ossa, che cade preda delle passioni, la cui vicenda va rintracciata tra i fili innumerevoli di una narrazione che Italo Calvino ci sa spiegare con la semplicità che possiedono solo i grandi narratori e gli studiosi sopraffini.

Sbaratto e Ordine, raccontando di donne e di cavalieri, di avventure ardite e fantastiche, tenteranno l’audace impresa di riattualizzare la già ardita attualizzazione del testo cinquecentesco che Calvino propose nel suo scritto del 1970.

Ingresso 10 €, per info e prenotazioni: [email protected] 0161.253204 (fino a venerdì 12.30) o 379.2834818 (venerdì pomeriggio e sabato negli orari di apertura del Museo).

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