Al Civico è protagonista il dialetto con “Al bosch dal gheub” di Pino Marcone

Fonte pagina FB Spazio Scenico.

“Al bosch dal gheub” (Il bosco del Gobbo) è il titolo dello spettacolo, prodotto dall’associazione Lo Spazio Scenico, che andrà in scena sabato 18 maggio al Teatro Civico (inizio ore 21, biglietto unico 10 €, prevendita da Dosio in via Verdi).

Si tratta dell’ultima commedia scritta da Pino Marcone il quale, come nella maggior parte dei suoi lavori, fa esprimere i suoi personaggi in dialetto vercellese, con l’eccezione di alcuni attori che, come nella realtà quotidiana, parlano in italiano.

«Questa differenza di linguaggio ha lo scopo di evidenziare il ruolo del dialetto, il quale, pur non essendo più sulla bocca di tutti, quando alcune espressioni di lontana memoria riaffiorano in un discorso, lasciano in chi ascolta lo stesso piacere di quando si mangia un piatto tipico», spiega Marcone.

Per chi è vercellese “Al bosch dal gheub” ha un non so che di misterioso, sia per la sua funzione, sia per la sua collocazione. Appartiene a tutti gli effetti ad uno di quei posti immaginari, presenti nei racconti dei viaggiatori detti della luna, per la loro fervida fantasia.

Così la pensava il pittore vercellese Pimpi Roncarolo, quando, in uno dei primi carnevali, allestì un carro con lo stesso nome dello spettacolo, popolato di maschere dell’arte, tra cui Famiola da lui stesso interpretato.

Il bosco di Spazio Scenico ha mantenuto la stessa funzione: un luogo fiabesco popolato di personaggi, come le maschere, solo che i questo caso i protagonisti sono i vecchi mestieri. C’è chi comanda e chi aspetta il sorgere della luna, in un susseguirsi di situazioni tipiche della commedia dialettale, dove un ombrellaio, complice un improbabile macchina volante, ci ricorda che la caducità della vita e l’incognita del futuro sono un forte stimolo per continuare a vivere.

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