La seconda ondata della pandemia che stiamo vivendo, ancor più violenta della prima, ha imposto nuove strategie a tutela dei frequentatori del Centro Diurno Disabili di Varallo, del Centro Alzheimer di Portula e degli ospiti della Comunità L’Albero.
«Con l’obiettivo di salvaguardare la salute dei nostri ragazzi – spiega l’assessore ai Servizi Sociali dell’Unione Montana Valsesia Francesco Nunziata – gli operatori dei nostri centri, di concerto con l’Asl hanno stabilito in primo luogo il divieto di entrare nei centri sia per i familiari che per qualsiasi altro soggetto estraneo: sia nel Centro Diurno Disabili che in quello Alzheimer, possono entrare soltanto gli ospiti. Per quanto riguarda la Comunità L’Albero sono state sospese le visite dei familiari ai residenti, il contatto sarà mantenuto grazie alle videochiamate, che i ragazzi potranno fare quando vorranno per mettersi in contatto con le loro famiglie».
Nei centri interessati sta per essere introdotta una importante novità: l’utilizzo della telemedicina. A breve sarà consegnato un dispositivo Tytocare che consentirà al personale di effettuare una pre-valutazione dei parametri degli ospiti, per poi trasmettere in tempo reale al direttore sanitario, oltre che al medico di base di ciascun ospite: i dati derivanti dall’auscultazione polmonare e cardiaca, i valori della saturazione, della temperatura e della pressione sanguigna. Grazie alla telecamera di cui è dotato l’apparecchio è anche possibile effettuare una valutazione dell’area rino-orofaringea.
«Stanno per arrivare due strumenti per la telemedicina – conclude Nunziata – uno a Portula e il secondo a Varallo. In entrambi i casi si stanno formando degli infermieri per l’utilizzo di questa tecnologia. Se uno degli ospiti del centro diurno manifestasse sintomi che richiedono una valutazione anche successiva all’orario di permanenza nel centro, il dispositivo per la telemedicina potrà essere trasportato nella casa del paziente, che potrà quindi rimanere sotto il controllo del medico anche dalla propria abitazione. Siamo fieri di essere i primi sul territorio a poter disporre di questo tipo di ausili e che presto conto di veder diffusi anche in altre realtà».





