Agis: in quattro mesi di spettacoli solo un contagio: “Follia chiudere cinema e teatri”. L’appello degli attori a Conte

Sull’onda dei numeri in crescita dei contagi della cosiddetta seconda ondata del virus Covid-19, il nuovo DPCM firmato da Giuseppe Conte con le sue relative restrizioni era atteso con terrore sopratutto in alcuni settori, tra le molte vittime delle nuove restrizioni ci sono anche i cinema e i teatri, come riportato dal punto m nel paragrafo 9: “sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi all’aperto”. Queste misure sono, per ora, previste per un lasso di tempo di circa un mese, da lunedì 26 ottobre fino al 24 novembre.

Nel frattempo, l’intera rete si è mossa per mostrare il proprio disappunto in quanto, dati alla mano, l’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo ha registrato, in un periodo che va dal 15 giugno fino al 10 ottobre 2782 spettacoli a teatro con 347.262 spettatori e un solo contagiato grazie alle tempestive ed efficaci soluzioni trovate dalle sale cinematografiche e teatrali per affrontare l’emergenza sanitaria. A sottolineare, però, l’esigenza di una nuova chiusura c’è stato il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini: “un dolore la chiusura di teatri e cinema. Ma oggi la priorità assoluta è tutelare la vita e la salute di tutti, con ogni misura possibile. Lavoreremo perché la chiusura sia più breve possibile e come e più dei mesi passati sosterremo le imprese e i lavori della cultura”.

Per contrastare la decisione di Conte, l’Associazione Cultura Italiae ha redatto un appello rivolto proprio al presidente del Consiglio e al ministro dei Beni e delle Attività Culturali, che porta la firma, tra gli altri, di Aldo, Giovanni e Giacomo, Vinicio Marchioni e Michele Placido. Ecco l’appello rivolto al Premier:

“Gentili Presidente Conte, Ministro Franceschini, in merito all’intenzione di richiudere Teatri e Cinema contemplati esplicitamente nella bozza del prossimo Dpcm, ed eventuali altri fondamentali luoghi della cultura al momento non esplicitati, nel tentativo di scongiurarne l’approvazione che avrebbe conseguenze nefaste sull’intero comparto culturale e sullo spirito dei cittadini, richiamiamo la Vostra attenzione sui seguenti punti:
1) i lavoratori dello spettacolo dal vivo hanno messo il loro straordinario e personale impegno per riaprire Teatri e Cinema nel pieno rispetto dei protocolli per la tutela della salute. Essi sono luoghi sicuri dove il pubblico è seduto con mascherina e non parla durante la rappresentazione. L’uscita e l’entrata sono regolati e rispettano il distanziamento. Questi luoghi rappresentano oggi un esempio virtuoso di gestione degli spazi pubblici in epoca di pandemia.

2) Abbiamo riconquistato faticosamente il nostro pubblico, spesso titubante e confuso da una comunicazione altalenante e ansiogena, a riacquistare i biglietti, rassicurandolo sulla certezza degli spettacoli e sulla scrupolosa adozione di tutte le misure di sicurezza.

3) Per quanto concerne i teatri abbiamo riavviato l’attività di produzione degli spettacoli sospesi, investendo pertanto nuovamente per il loro riallestimento. Peraltro tutti i voucher emessi acquisiti per gli spettacoli se fossero annullati dovrebbero essere riemessi nuovamente per non gravare sulle casse dei teatri;

4) Abbiamo riprogrammato tournée, concerti, uscite cinematografiche assumendoci enormi rischi, investendo e scommettendo quindi anche sul futuro, malgrado lo stato di incertezza dominante;

5) Abbiamo fatto rientrare tutti i dipendenti dalla Cig, garantendo loro non solo la giusta retribuzione ma soprattutto la dignità del lavoro;

6) l’ultimo punto sul quale richiediamo la vostra preziosa attenzione è il più importante in assoluto: chi opera nel settore della cultura è consapevole dell’importanza che essa ricopre soprattutto in momenti difficili come quello che ci troviamo ad affrontare. Sarebbe un grave danno per i cittadini privarli della possibilità di sognare e di farsi trasportare lontano oltre i confini della propria quotidianità.

È soprattutto per l’importanza di non privare l’Italia del proprio immaginario collettivo che vi chiediamo a nome della Associazione Cultura Italiae che rappresento, e dunque di tutti i comparti e i generi dello Spettacolo dal vivo, dei Produttori Cinematografici, degli Artisti, degli Esercenti, delle Gallerie d’Arte, dei Musei, delle Sale da Concerto, di mantenere indistintamente tutti i luoghi della cultura aperti! Siamo importanti per la società civile perché vi supportiamo nel vostro difficile compito istituzionale a mantenere elevato lo spirito dei cittadini, nella piena consapevolezza delle sofferenze che stanno incontrando a livello personale, familiare e professionale. È soprattutto in questa seconda ondata che ne avremmo più bisogno. Il teatro e il cinema non possono fermarsi perché sono la riserva invisibile di senso, per la vita pubblica e individuale dei nostri concittadini. Tuteliamo la parte visibile di questa riserva di senso.

Confidiamo in voi.”

 

Emanuele Olmo

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here