Addio a Paolo Gardano, amatissimo prof di Educazione artistica: aveva 68 anni

Dopo una lunga sofferenza, si è spento un amatissimo insegnante di Educazione artistica alle medie, prima a Santhià e poi nella sua Trino, prima di andare in pensione perché gravemente ammalato: Paolo Gardano aveva 68 anni. Oltre ad essere un docente semplicemente straordinario, Gardano, che aveva frequentato l’Accademia Albertina, era un artista sensibile e dotato di grande talento. Tre anni fa, TgVercelli gli aveva dedicato un ampio servizio sulla presentazione di un libro geniale, presso il Castello del Capitano a Santhià, in cui il professor Gardano aveva condensato le sue notevoli ricerche grafiche. Il libro si intitolava “Fiabalberi”.

Il cordoglio, a Trino e a Santhià, è enorme. I funerali di Paolo Gardano saranno celebrati lunedì, alle 15, a Trino, nella chiesa parrocchiale dove domani, domenica, alle 19, sarà recitato il Rosario.

Innumerevoli i messaggi di cordoglio su Facebook, da parte di colleghi, ex colleghi, allievi ed ex allievi. Ecco che cosa ha scritto la prof Mariapina Sarasso, per tanti anni collega a Santhià:

“Addio, caro collega e amico, artista vero, persona mite, ironica, gentile. Le tue battute scherzose, quasi sempre in dialetto, ci facevano ridere e sdrammatizzavano ogni episodio, anche il più increscioso che talvolta accade nelle classi. Ti sei fatto amare dai ragazzi e da ciascuno di noi. Quando durante gli esami i ragazzi aprivano le loro cartelline e ci sottoponevano i lavori eseguiti con te rimanevamo a bocca aperta per la creatività e l’originalità di ciascuno. I tuoi presepi di Natale, le mostre con le tue personali creazioni di cui conservo alcuni esemplari nella mia casa, le gite e le risate sul pullman, la visita al Museo Egizio dove tu, egittologo ferratissimo, ci hai spiegato tutto meglio di qualsiasi guida, la tua amata Grecia delle vacanze estive, gli stupendi costumi per il carnevale di Venezia disegnati da te, quella cena sul tuo terrazzo con Tosca e Grazia con la mussaka’ preparata da te…. sono ricordi che porterò sempre con me. Buon viaggio verso la tua nuova dimora, caro Paolo”.

E Tosca Seri, insegnante di francese, citata dall’amica e collega Sarasso, ha aggiunto:

“Se ne è andato di venerdì… E pensare che ripeteva spesso e applicava anche quel proverbio che dice che di venerdì non si deve partire… Paolo era un collega ed un amico. A scuola quante ore buche e pause pranzo in attesa dei Consigli, trascorse a raccontare aneddoti divertenti, preferibilmente in dialetto, quante risate, che bei ricordi…
Amava il bello nell’ arte, nella musica , nella natura…e lo sapeva trasmettere così bene ai nostri alunni.. quanto invidiavo la sua capacità di intrattenere i ragazzi senza mai alzare la voce.. Io, che in questa professione ci ho quasi rimesso le corde vocali…
E il suo saper tratteggiare una persona con un semplice termine dialettale: pistin, stabla, rustica, nucent…
Era schietto nel giudicare ma senza mai offendere: quando gli mostravo dei miei lavoretti scovava sempre le imperfezioni e me le diceva tutte, ma non potevo arrabbiarmi, erano reali, e alla fine ci ridevamo su…
Questo era Paolo Gardano che ho avuto il piacere di conoscere ed apprezzare e che ora non mi potrà più salutare con il suo ‘ciao Tuschin’”.

 

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