A 78 anni dalla sua salvezza quasi miracolosa Biella colloca una targa per il partigiano “Evaso”

Una delle ultime celebrazioni dell’eccidio

Sinora, in quella che oggi è piazza San Giovanni, ma anche allora si chiamava piazza San Cassiano, c’era il ricordo delle sei vittime innocenti della strage nazista del 22 dicembre del 1943. Ma nulla testimoniava l’incredibile vicenda del giovane partigiano vercellese Alfredo Baraldo, allora diciottenne che, pur fucilato, riuscì a salvarsi in un modo che ebbe del miracoloso e romanzesco nello stesso tempo. Da allora il suo soprannome di partigiano passò da “Ciccio” ad “Evaso” appunto perché era sfuggito (e quindi evaso) alla morte.

Ma domenica prossima, 19 dicembre, il sindaco Claudio Corradino e il presidente dell’Anpi biellese Gianni Chiorino scopriranno una seconda targa a ricordo anche di Baraldo, che poi morì nel marzo 1995. La cerimonia avrà inizio alle 10,15. Vi prenderà parte anche il giornalista Marco Barberis che ha dedicato all’evento un prezioso cd con il racconto del partigiano vercellese che beffò la morte.

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