Il viaggio nell’arte del Novecento passa anche da Vercelli

Dopo aver ospitato i capolavori di Gaudenzio Ferrari, Arca compie un salto nel tempo di oltre quattrocento anni e si prepara ad accogliere le opere della Metafisica, del Realismo Magico e della NeoMetafisica. Il contenitore posto all’interno dell’ex chiesa di San Marco è stato infatti coinvolto nella mostra “100% Italia” che toccherà contemporaneamente anche Biella e Torino.

Un progetto ambizioso, curato da alcuni tra i più rinomati storici e critici dell’arte italiani. Nomi come Luca Beatrice, Lorenzo Canova, Claudio Cerritelli, Marco Meneguzzo, Elena Pontiggia, Luigi Sansone e Giorgio Verzotti, coordinati da Andrea Busto, direttore del Museo Ettore Fico di Torino, sede principale del percorso che si snoda tra il capoluogo piemontese, Biella (Palazzo Gromo Losa e Museo del Territorio) e Vercelli.

In questo ipotetico triangolo verranno esposte le opere degli artisti che maggiormente hanno contraddistinto il Novecento e la contemporaneità. Sarà come immergersi nella lettura di un manuale di Storia dell’Arte, ma dal vivo. Riportando il rapporto tra lo spettatore e il quadro al concetto di “hic et nunc” che Walter Benjamin dichiarava perso nell’epoca della riproducibilità tecnica dell’opera d’arte.

“100% Italia” vuole proporre al grande pubblico un progetto a più livelli. Tre quelli essenziali: il primo è lineare e cronologico dove le opere si susseguono, anno dopo anno, in un continuum percettivo senza soluzione di continuità; il secondo è quello dei movimenti che maggiormente hanno influenzato il nostro gusto e le estetiche mondiali; il terzo è un progetto didattico e divulgativo per chi volesse approfondire in modo unitario percorsi e storie legate all’arte.

Dal 21 settembre al 10 febbraio 2019 a Biella, nel Palazzo Gromo Losa sarà in mostra il Futurismo, mentre il Secondo Futurismo è al Museo del Territorio. Vercelli nella sede di Arca proporrà Metafisica, Realismo Magico, NeoMetafisica. A Torino il Museo Ettore Fico ospiterà: Novecento, Corrente, Informale, Astrazione; il MEF Outside la Pop Art; il Mastio della Cittadella dà spazio a Optical, Minimalismo, Arte Povera, Concettuale; infine Palazzo Barolo si concentra su Transavanguardia, Nuova Figurazione, International.

Tra i tantissimi artisti presenti citiamo: Athos Casarini e Giacomo Balla (Futurismo), Fortunato Depero e Tullio Andreoni (Secondo Futurismo), Dechirico (Metafisica), Carlo Carrà (Realismo Magico), Leonardo Dudreville e Raffaele Degrada (Novecento), Carlo Levi (Corrente), Bice Lazzari (Astrazione), Concetto Pozzati e Enrico Baj (Pop Art), Nada Vigo e Paolo Scirpa (Optical), Maurizio Mochetti (Minimalismo), Gianfranco Barrucchello (Concettuale), Alessandro Mendini (Anni Ottanta), Lara Favaretto (International).

Si parte dal 1915, quando l’Italia entra ufficialmente nel primo grande conflitto mondiale. In quegli anni i Futuristi avrebbero voluto idealmente «bruciare musei e biblioteche» così da chiudere con il passato e identificarsi con il presente. Il viaggio nel “secolo breve” termina nel 2015, in un tempo in cui l’ideologia prende il sopravvento sulla razionalità, attuando le distruzioni simboliche dei Futuristi, come dimostrano nel 2015 i bombardamenti di Ninive e Mosul da parte dei Jihadisti, la perdita di Palmira e il barbaro assassinio dell’archeologo Khaled Asaad, mentre ancor prima (2001) la medesima sorte era toccata ai Buddha di Bamiyan da parte talebani.

Tuttavia, spiegano i curatori, «la mostra non è però un reportage di guerra, ma un viaggio segnato da tre grandi guerre che hanno mutato il mondo e la sua percezione e, soprattutto, un resoconto accurato della creatività e della genialità italiana da sempre “cartina al tornasole” dello stato dell’arte.»

Per maggiori informazioni: http://www.museofico.it/100-italia/

Massimiliano Muraro

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