E dopo Ulisse, ecco un grande Federico Grassi nei panni del Conte Ugolino

 

Dopo Ulisse, il Conte Ugolino. E’ per domani, venerdì,  alle 21, su YouTube, aprendo la Pagina Facebook “Città di Vercelli”, l’atteso appuntamento con Federico Grassi che reciterà il celeberrimo inizio del XXXIII Canto dell’Inferno, quello che incomincia con l’immortale verso “La bocca sollevò dal fiero pasto”.

Anche stavolta sarò Paolo Pomati  a introdurre la performance dell’attore e regista vercellese, sia con l’illustrazione del “sito” scelto per la rappresentazione (il museo Leone, con una finestra aperta sull’antica Torre comunale), sia con una intelligente lettura critica del Canto stesso. Ricordiamo che siamo nell’Antenòra, la seconda zona del IX Cerchio dell’Inferno dove scontano – imprigionati nel ghiaccio – la pena eterna i traditori della patria. I personaggi del Conte Ugolino e del suo avversario, che lo fece imprigionare e morire di fame con i suoi quattro figli (secondo Dante: in realtà erano due figli  e due nipoti), l’arcivescovo Ruggiero degli Ubaldini (a sua volta traditore dello stesso conte), compaiono già alla fine del Canto precedente.

La prima puntata del trittico “…Infin che il mar fu sovra noi richiuso”, realizzato da Grassi (con la collaborazione del giovane e geniale musicista Umberto Capaldi e la consulenza filologica di Antonio Luca Cuddè), aveva ottenuto un notevole successo. Commenta l’assessore agli Eventi Culturali Gianna Baucero, che aveva subito sposato il progetto di Federico Grassi: “Sono molto contenta, avendo perorato questa idea, della grande risposta della gente, con migliaia di visualizzazioni, per la prima puntata con il Canto su Ulisse. E’ stata una straordinaria ‘cartolina’ di presentazione per Vercelli, ammirata anche fuori dalla nostra città. Gli spettacoli in streaming ci consentono, pure in questi momenti di pandemia, di offrire alle persone momenti di svago, di approfondimento, di riflessione, e agli artisti di potersi esprimere in giorni così bui”.

L’assessore Baucero ringrazia Grassi e tutti coloro che hanno lavorato per questo bellissimo “trittico”, compresi gli autori delle riprese – davvero impeccabili – e cioè Paolo Ignetti, Massimo Fonsatti e Mario Carnaghi. Chi da domani vedrà l’opera scoprirà che, a differenza di quanto si era pensato originariamente, non sarà la Torre dell’Angelo a rappresentare emblematicamente quella della Muda di Pisa, in cui furono lasciati morire di fame il Conte Ugolino ed i suoi familiari, ma l’antica Torre Comunale di Vercelli che svetta sopra il Broletto.

Dopo quello di domani, il terzo appuntamento sarà per venerdì 23 aprile, al Museo Borgogna, con il canto forse più famoso dell’intera Divina Commedia: il V dell’Inferno, protagonisti Paolo e Francesca.

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