Ancora truffe ai danni degli anziani. Questa volta i malviventi hanno preso di mira una donna, vercellese, di 81 anni. Una signora che a causa delle precarie condizioni di salute passava molto tempo in casa.
Protagonisti della truffa una 23enne e un 28enne. La ragazza ha telefonato all’anziana vercellese, spacciandosi per la nipote, affermando di essere “Barbara”, e le ha spiegato di trovarsi in grandi difficoltà economiche e di essere alla presenza di un notaio. “Ho bisogno subito – ha ripetuto la truffatrice, facendo leva sull’ansia che avrebbe colto la donna – di 4 mila euro in contanti, se non mi li darai avrò guai seri. Passerà presto un notaio a ritirarli, mi devi aiutare”. Così pochi minuti dopo la telefonata si è presentato alla porta della donna anziana un uomo, spacciandosi per un notaio, pronto a raccogliere il denaro. La donna però non aveva tale cifra in casa e allora ha descritto i gioielli che avrebbe potuto impegnare o consegnare per raggiungere la somma necessaria, promettendo di cercarli e di metterli a disposizione di quella che credeva fosse la nipote.
Per fortuna, in quel momento, in casa dell’anziana, che come detto versa in precarie condizioni di salute, c’era un’altra donna, lì per accudirla. Quest’ultima, capendo la situazione, ha prontamente chiamato il 112. Gli uomini della Squadra Mobile, guidati dal dirigente Antonino Porcino, si sono così precipitati a casa della vittima dove era atteso l’arrivo della falsa nipote per ritirare i gioielli.
Di lì a poco la truffatrice è arrivata a bordo di un’Audi nera. A quel punto gli uomini della Mobile sono intervenuti, arrestando la donna, di 23 anni, e l’uomo di 28 anni.
I due, che sono risultati essere cognati, e residenti a Novara, sono stati arresti per truffa aggravata in concorso, nella giornata di venerdì è prevista l’udienza di convalida.
Ma le indagini sono ancora in corso per individuare eventuali responsabilità dei due cognati, che potrebbero essere i protagonisti di altre truffe simili avvenute nel Vercellese o in altre province.
I due arrestati sono persone nate in Italia, ma una ha origini nell’est europeo. La donna era già nota per reati specifici a Novara e anche l’uomo avrebbe precedenti penali.