Tiramani: “La Corte dei Conti rileva il disasatro nell’Asl Vc, perchè la Regione in interviene?”

La Sezione Regionale della Corte dei Conti ha accertato a fine maggio 2018, con delibera, che la direzione dell’Asl Vercelli non ha ottemperato alle prescrizioni e al rispetto dei termini di bilancio preventivo, oltre che nell’adeguamento ai principi di contenimento della spesa di personale, alla mancata rinegoziazione dei contratti in essere per l’acquisto di beni e servizi per ridurre la spesa su base annua, al continuo ricorso all’anticipazione di tesoreria, difficoltà di pagamento dei fornitori. Lo segnala l’onorevole Tiramani che già nei giorni scorsi aveva sollevato la questione (leggi qui) anche con una interrogazione presentata alla XII Commissione della Camera dei Deputati. La questione è atterrata anche sui tavoli della Regione, oltre che per il fatto che la sanità è un compito di pertinenza regionale, anche per una interrogazione presentata dal Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia Giuseppe Policaro.

 

 

“Ciononostante – fa notare il parlamentare legista, Paolo Tiramani – la Regione Piemonte sembra mostrare scarsa obiettività e molta discrezionalità in quanto, proprio in questo mese, ha rinnovato l’incarico al direttore generale, nonostante i numerosi problemi emersi durante la sua gestione, in primis lo quello che sembra uno scarso rapporto con il territorio per una sanità territoriale assolutamente insufficiente alle necessità dei cittadini della provincia di Vercelli, tesi che sarebbe confermata anche dalle numerose manifestazioni di protesta da parte di tantissimi sindaci”.

 

 

Oltre ai problemi di gestione economico-finanziaria, di territorio (Tiramani porta ad esempio la bocciatura da parte della conferenza dei sindaci del PAT) “anche la gestione dei servizi ospedalieri non pare così brillante – continua il parlamentare -. Lo testimonia la scarsissima azione di contrasto alle liste di attesa che se per le prestazioni sotto osservazione Lea sono lunghissime, e per quelle extra Lea è pure peggio”.

 

 

La risposta del sottosegretario alla Salute data a Tiramani all’interrogazione alla Commissione della Camera, ha ricalcato quello che è il tema che emerge da questi fatti: “manca l’equilibrio nel dispositivo normativo attuale tra criteri meritocratici e criteri fiduciari per quanto riguarda le nomine della Dirigenza degli Enti del Servizio Sanitario Nazionale. La Regione Piemonte, interpellata dal Ministero in merito, non ha rilevato in questi accertamenti della Corte dei Conti, come per tutte le altre tematiche fino ad ora emerse, alcun criterio di decadenza della Direzione ASL”.

 

 

“Insomma – attacca ancora Tiramani – per l’assessore Saitta e il direttore della Sanità Regionale Bono, pare andare tutto bene. Paiono invece numerose le anomalie riscontrate in questo percorso gestionale, che da oggi includono anche quelli che sono i problemi della gestione economico-finanziaria oltre a quelli già noti su tutti i problemi che l’utenza, i malati, toccano con mano giorno per giorno: la desertificazione di alcuni reparti (Radiologia di Vercelli, Ostetricia di Borgosesia) per abbandono, chiusura “random” di servizi essenziali, il progressivo ricorso a servizi di esternalizzazione per coprire le falle di organico dovute a cattiva programmazione o pessime scelte, la chiusura anzitempo di servizi come gli uffici di prenotazione, la pessima gestione del rapporto con il territorio”.

 

 

“Per tutti questi motivi, enormemente preoccupato, mi sono fatto portavoce per questa tematica in seno al Consiglio Regionale e ho presentato un’interrogazione a risposta immediata per conoscere le motivazioni per cui, vista la situazione, il Governo regionale non è intervenuto al riguardo” aggiunge il Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia Giuseppe Policaro.

 

 

“È inspiegabile il motivo per cui la Regione – conclude Tiramani – continui a fare finta di nulla di fronte a una direzione catastrofica sia dal punto di vista organizzativo che dal punto di vista gestionale e finanziario. Se ai disastri compiuti dal punto di vista del servizio sanitario, a causa il ripetersi e l’aggravarsi di problematiche sulla gestione del personale aggiungiamo le difficoltà economico-finanziarie accertate anche dalla Corte dei Conti, non si riesce veramente a comprendere come la giunta regionale Pd guidata da Chiamparino possa proseguire questa azione di menefreghismo verso una direzione incapace di svolgere in maniera esaustiva la propria attività”.

 

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