Vercelli – Covid: per il sesto giorno consecutivo la provincia di Vercelli è oltre la soglia rossa, con 14 casi contro gli 0,3 che statisticamente ci si doveva attendere, e di questi 14 casi di positività comunicati oggi nove riguardano il focolai al “Divina Club” di via Cesare Filippone. Ed è il dato anomalo e preoccupante di Vercelli (che farebbe volentieri a meno di questo record) spinge anche il Piemonte oltre la soglia rossa per il quinto giorno consecutivo: su13,3 casi attesi, oggi infatti se ne registrano 37. Ciò significa che dal 20 luglio a livello regionale si sono registrati in media 1,2 casi al giorno in più rispetto a quelli che ci si sarebbe dovuti aspettare.
La situazione preoccupa, e non poco, In prospettica, anche il presidente della Commissione Sanità, Alessandro Stecco, che pure fa rilevare come l’individuazione immediata del focolaio al “Divina Club” con tutte le successive azioni messe in modo (riscontro di 30 contagiati, tamponi, messa in quarantena dei soggetti, chiusura del club a rischio e di altri in odore di rischio) sia da ascrivere al merito “dell’innovativo tracciamento attivo messo a punto dalla Regione tramite l’Asl”. Quindi quello che fa statistica oggi, come osserva Stecco, è qualcosa che è avvenuto una settimana fa.
Detto questo, Stecco sollecita controlli sempre più incisivi e accurati per individuare e sanzionare i locali che non rispettano le norme. Dice medico il consigliere regionale leghista: “Siamo fuori soglia per il sesto giorno di fila, 17 casi contro gli 0,3 che ci attenderemmo dalla statistica. Non vorrei che si tratti per qualcuno di un rompete le righe perche’ tanto e’ estate e in tivù dicono che non tornera’…”
Aggiunge il presidente della Commissione regionale alla Sanità: “Quando si parla di possibile mascherina obbligatoria, si pensi prima anche a potenziare i controlli nei locali che non rispettano le norme. Questi contagi non avvengono per strada o al parco, ma nei luoghi dove in qualche nodo avvengono assembranenti. In questa fase a Vercelli prevalgono i giovani e gli asintomatici, per ora con una spiccata prevalenza nella comunita’ dominicana. Cosa succederebbe se dopo un po’ che circola tra i giovani senza una franca malattia, l’infezione arrivasse ad anziani o pluripatologici o immuno depressi e si riavessero dei casi con malattia?“.
E conclude: “Chi si trova nei ruoli decisionali fa bene ad applicare il massimo rigore , a utilizzare al msssimo la polizia municipale e le Forze dell’ordine dove necessario”.
La SANITA’ p.se si propone obiettivi sempre + impegnativi, suggeriti da molto lontano, l’ultimo: frenare una cosa che non c’è? ! Per farlo con efficacia ci vuole l’oblicuo distanziamento verticale! ?