Cimo Piemonte, sigla sindacale dei medici, invierà all’Assessore alla Sanità della Regione e a tutti gli Enti preposti, dall’Unità di Crisi alla Task Force voluta dal Governatore Cirio, un “vademecum per una gestione efficace, preventiva e tutelante di tutto il personale sanitario nella Fase 2”. Tra le proposte un immediato congedo retribuito di 155 per i medici che negli ospedali hanno lavorato per due mesi a contatto con i Covid e un programma di sostegno psicologico dedicato. Lo ha annunciato oggi lo stesso sindacato in una nota.
Spiega Cimo: “È un dato di fatto: i numeri dei contagi, i decessi, anche tra i medici, la congestione delle strutture ospedaliere, la mancanza di tamponi e di DPI dimostrano come a livello nazionale, e in particolar modo in alcune regioni italiane, la gestione dell’epidemia sia stata alquanto discutibile. Poca chiarezza, interventi tardivi, ma soprattutto tanta confusione. Entrando nella Fase 2, con un contenimento generalizzato dell’epidemia, diventa fondamentale non abbassare la guardia ed elaborare un piano di azione efficace che prediliga la prevenzione”.
Ecco le proposte che Cimo farà alla Regione:
- Prevedere un congedo, regolarmente retribuito, da Covid-19 di 15 giorni per tutti i medici che in questi due mesi hanno operato senza sosta nella gestione dell’emergenza
- Prevedere un supporto e una valutazione psicologica verso il personale medico al fine di individuare eventuali casi di burnout e di fragilità psicologica
- Organizzare fin da subito le strutture sanitarie al fine, da una parte, di garantire tutti i servizi medici verso i malati cronici e con patologie non urgenti, dall’altra di prevedere reparti e interi ospedali per accogliere nuove ondate epidemiologiche, evitando strutture miste, al contrario attivare “un’area grigia” per isolare eventuali casi dubbi o in attesa dei riscontri dai tamponi
- Intensificare i tamponi a cadenza predefinita verso tutto il personale sanitario
- Prevedere il tampone a tutti i pazienti prima di essere ricoverati e dotare di mascherine tutti coloro che accedono in strutture sanitarie
- Prevedere scorte per medici e infermieri di DPI
- Potenziare la rete sanitaria territoriale per trattare i positivi precocemente, evitando l’accesso alle strutture ospedaliere
«Riteniamo – ha dichiarato Sebastiano Cavalli, Segretario di Cimo Piemonte – che per affrontare al meglio questa nuova fase serva agire in modo preventivo, ovvero anticipare possibili scenari attivando al contempo azioni mirate a tutela e a supporto di chi si è trovato negli ultimi due mesi nell’emergenza. Strutture, operatori e pazienti necessitano oggi di interventi puntuali per garantire servizi sanitari adeguati alle richieste e in totale sicurezza. Servono organizzazione e controllo. Come Cimo Piemonte vogliamo lavorare in modo proattivo insieme a tutti gli attori, istituzionali e non, per offrire ai cittadini e ai medici le migliori condizioni per fruire dei servizi e per garantirli, ecco perché abbiamo pensato a un vademecum con un elenco di priorità. Lavoriamo uniti e con prospettiva».