Sgominata la banda che truffava e rubava nelle case di Parroci anziani: colpi in tutto il Piemonte

In questa foto di repertorio il capo della Mobile, Gianluca Tuccillo, a fianco del Procuratore Capo di Vercelli, dottor Pier Luigi Pianta

Vercelli – Si chiama “Operazione Angeli e Demoni” ed è quella con cui la Squadra Mobile di Vercelli diretta dal commissario capo Gianluca Tuccillo, d’intesa con la Procura della Repubblica vercellese, ha sgominato una banda di truffatori, ladri e ricettatori (in tutto dieci persone, tra uomini e donne) che avevano preso di mira sacerdoti, soprattutto anziani, di Casale Monferrato, Cuneo, Alessandria, Biella e Ivrea: sono finite ai domiciliari cinque persone e altrettante sono state denunciate a piede libero per i reati di truffa, furto, ricettazione e riciclaggio. Il blitz della Mobile, che è scattato questa mattina all’alba da parte della Terza sezione della Mobile di Vercelli e ha riguardato le province di Vercelli, Torino, Alessandria, Biella e Cuneo.

 

I metodi erano diversi e le vittime erano quasi sempre prelati che, data l’età, era più indifesi. I furti e i raggiri sono stati tra i più disparati, dai libretti d’assegni rubati dall’abitazione di alcuni preti  dai quali sono stati poi staccati assegni compilati in modo falso per 60mila euro, i monili d’oro sottratti dall’abitazione di un altro prete, fino a truffare un parroco ottantenne spacciandosi per un organizzazione religiosa e facendosi consegnare dal prelato una cospicua somma di denaro con la scusa di dover commissionare la fabbricazione di una targa commemorativa in oro zecchino destinata ad un Monsignore per l’impegno da questi profuso negli anni.

 

Una indagine complessa e articolata che ha visto l’impegno della procura e delle forze dell’ordine su tutto il territorio piemontese.

 

La ricostruzione dell’accaduto

 

Dai primi giorni del dicembre scorso, gli uomini della Polizia di Stato, a seguito di una rapina perpetrata in una Chiesa di Casale Monferrato (AL) in cui era stato sottratto un portafoglio ad un’anziana signora, avevano individuato, dopo una laboriosa indagine, un gruppo di soggetti, poi rivelatisi specializzati nel commettere reati furti ai danni di sacerdoti che svolgono le funzioni di parroco nelle chiese piemontesi.

Il primo episodio criminale in cui quattro soggetti sono stati coinvolti, ricostruito dalle indagini, è stato un furto nell’abitazione di un Parroco, ottantaduenne, di una Chiesa della Provincia di Cuneo. Dopo aver rubato la chiave dell’abitazione del prelato, il gruppo si era introdotto all’interno dell’appartamento impossessandosi, staccandoli dalla matrice, di numerosi assegni, poi falsamente compilati e cambiati. Nell’attività criminale era stato poi coinvolto il figlio, incensurato, di uno dei componenti della banda, il quale aveva provveduto al riciclaggio di parte dei proventi del furto cambiando alcuni assegni e versandoli sul proprio conto corrente bancario. Il valore degli assegni rubati, falsamente compilati ed incassati, risultava ammontare a circa 60.000 euro.

Altro episodio criminoso scoperto si è verificato tra l’anno 2018 e l’anno 2019: i componenti del gruppo criminale avevano perpetrato un furto all’interno dell’abitazione del Parroco, ottantaseienne, di una Chiesa della Provincia di Alessandria dove anche questa volta avevano asportato numerosi assegni in bianco. A seguito di falsa compilazione, gli assegno erano stati riciclati oltre che dagli stessi, anche dalla moglie di uno dei componenti della banda e da un altro soggetto; i due, entrambi incensurati, sono così stati denunciati per il reato di riciclaggio. Il valore degli assegni rubati, falsamente compilati ed incassati, in questo caso ammontava a circa 35.000 euro.

 

Il terzo crimine che è stato rilevato è il furto nell’abitazione di un Parroco, settantanovenne, di una Chiesa della Provincia di Alessandria in cui, dopo aver forzato la porta d’ingresso, i soggetti asportavano alcuni monili in oro, anche di consistente valore, che venivano poi venduti a due ricettatori. Il tutto per un totale di circa 5.000 euro. I due ricettatori, entrambi pluripregiudicati, sono stati identificati e segnalati all’Autorità Giudiziaria per ricettazione.

 

Un quarto episodio criminoso, scoperto nel prosieguo delle indagini della Squadra Mobile riuscivano è la truffa aggravata ed il furto nell’abitazione un Parroco novantenne di una Chiesa della Provincia di Biella. In questo caso, con astuti raggiri, la banda riusciva a truffare il Sacerdote vendendogli, ad un prezzo fuori mercato, una finta strumentazione per la prevenzione antincendio della Chiesa. Ma non solo: durante l’azione criminosa messa in atto, facendosi accompagnare a turno dal sacerdote, con una banale scusa, in un’altra stanza, i ladri riuscivano a rubare anche in questo caso degli assegni in bianco che venivano poi falsamente compilati e consegnati ad un altro soggetto, pluripregiudicato, per il successivo riciclaggio. Quest’ultimo è stato identificato e denunciato all’Autorità Giudiziaria. Il provento del furto si aggirava intorno ai 10.000 euro.

 

Falsa pergamena di invito alla celebrazione del Monsignore con sui è stato raggirato un parroco

L’ultimo reato rilevato è la truffa aggravata ai danni di un Parroco ottantacinquenne di una Chiesa di Ivrea, colpo portato a termine approfittando della “minorata difesa dovuta all’età” della vittima. In questo ultimo caso, presentandosi al Sacerdote come appartenenti ad una organizzazione religiosa, i criminali riuscivano a farsi consegnare dal prelato una cospicua somma di denaro con la scusa di dover commissionare la fabbricazione di una targa commemorativa in oro zecchino destinata ad un Monsignore per l’impegno da questi profuso negli anni.

 

I proventi totali ricostruiti dalle indagini sul gruppo criminale, sono risultati ammontare ad oltre 100.000 euro.

Tutta l’attività di indagine è stata coordinata e seguita dalla Procura della Repubblica di Vercelli.

 

Dopo aver raccolto gli indizi di colpevolezza da parte della Polizia Giudiziaria, il G.I.P. presso il Tribunale di Vercelli, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha emesso cinque ordinanze di misure cautelari che sono state eseguite stamattina all’alba,  nei confronti di quattro componenti della banda, tre uomini ed una donna, tutti italiani pluripregiudicati, e uno dei riciclatori, anch’egli italiano con numerosi pregiudizi penali. I cinque sono stati raggiunti dagli agenti della Terza Sezione della Squadra Mobile della Questura di Vercelli che hanno dato esecuzione alle ordinanze degli arresti domiciliari e denunciato a piede libero gli altri cinque ricettatori e riciclatori.

Nel corso delle perquisizioni domiciliari effettuate stamani, inoltre,  nell’abitazione di uno dei ricettatori sono state rinvenute, oltre a molteplici monili in oro e orologi di pregio, abilmente celati all’interno di un comodino della camera da letto, numerose mazzette di denaro contante, con banconote in taglio da 100 e 200 Euro, per un totale di oltre 100.000 (centomila) Euro. Gli oggetti preziosi e l’ingente somma di denaro, provento dell’attività delittuosa, sono stati immediatamente sequestrati dagli investigatori.

 

Sono infine in corso ulteriori indagini per verificare se i malviventi si siano resi responsabili di altri episodi delittuosi oltre a quelli descritti. Sono, inoltre, pendenti altri procedimenti penali presso le Autorità Giudiziarie di questa regione, nei luoghi dove si sono consumati gli altri reati.

 

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here