Secondo “Il Foglio” il cardinale Versaldi “regista” della nomina di Robert Prevost a Papa

Secondo il giornalista Carmelo Caruso, che lo ha scritto oggi sulla prima pagina del “Foglio” nell’articolo intitolato “Meloni e Sant’Agostino”, sarebbe stato l’ottantaduenne cardinale vercellese Giuseppe Versaldi (che a causa dell’età non ha potuto prendere parte al Conclave), il “regista” della nomina a Papa di Robert Prevost.
Caruso osserva che Versaldi era stato nominato da Papa Bergoglio Gran cancelliere della Pontificia università cattolica del Perù, dove monsignor Prevost era vescovo di Chiclayo. Quindi, conoscendo molto bene il religioso di Chicago, non è azzardato ritenere che Versaldi (la cui voce in Vaticano è da anni ritenuta tra le più autorevoli) possa avere svolto un ruolo determinante, nella fase pre-cappella Sistina, durante gli incontri preparatori al Conclave tra le congregazioni cardinalizie.

Non solo. Sempre secondo il giornale diretto da Claudio Cerasa, monsignor Versaldi sarebbe in grado di svolgere un ruolo cruciale nei rapporti tra il governo italiano e il nuovo Santo Padre. Solo indiscrezioni? Dietrologie? Sarà, ma il fatto che un religioso vercellese – tra l’altro il più intervistato dalla Rai durante il Conclave – possa essere stato al centro delle trattative per l’elezione così veloce di un Papa, per giunta da parte di un collegio cardinalizio mai così vasto (133 elettori), è estremamente rilevante per la nostra comunità, di credenti e non.

Edm

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2 Commenti

  1. Come si sa, le voci incontrollabili
    possono rivelarsi, poi, col tempo
    le + affidabili.
    Soprattutto se chi le fornisce
    era fino .. ad un attimo prima
    già molto “credibile”.
    Le spiegazioni fornite,
    comprese quelle sul Perù
    e la visibilità di Versaldi
    sembrano plausibili
    vanno in tal senso
    In più, aggiungerei,
    la velocità dell’elezione,
    la nomina pre bergogliana
    del cardinale,
    e, per contro
    il del tutto inatteso stendardo
    apparso alla vista dei fedeli
    potrebbero, con le parole d’esordio
    di Papà Leone IV appena eletto
    che esprimono l’impronta
    che forse ne caratterizzerà il mandato,
    aumentano la compatibilità
    ed attendibilità della tesi espressa
    Invece non sarei altrettanto certo
    sul numero deike “preferenze” ricevute
    “svelato” da altri giornalisti
    e che potrebbe, chissà , essere inferiore
    come pure quello complessivo dei votanti

  2. Qualcuno ha .. piuttosto scorrettamente
    indicato Trump come possibile “grande elettore”
    (a dire il vero, neppur esso, come .. Versaldi ..
    aveva diritto di accesso e di voto in Conclave)
    .. ma poi, chi lo ipotizzò, s’è ricreduto:
    non era “l’americano desiderato”,
    bensì … “un altro-americano” !!
    I primi “critici” (di professione)
    di Leone
    (non potevano mancare) gli hanno imputato la posizione
    assunta durante il periodo delle vaccinazioni selvagge:
    a sua più che valida attenuante, va detto
    che seguì l’indicazione gerarcica dell’ “atto di amore”,
    oltre che il “sentire” diffuso dai mezzi di informazione ..
    A proposito del pensiero di Papa Leone XIV,
    soccorre questa segnalazione
    che farebbe escludere possa averlo votato
    una percentuale altissima dei cardinali di recente
    nomina,
    e che tratteggia l’immagine di un Papa cristiano:

    Un testo illuminante di Padre Prevost (Leone XIV)
    del 2012: “La controcultura della nuova evangelizzazione”
    https://www.maurizioblondet.it/un-testo-illuminante-di-padre-prevost-leone-xiv-del-2012-la-controcultura-della-nuova-evangelizzazione/

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