La Regione ha annunciato, ieri, un piano con mille e 400 assunzioni in sanità da realizzarsi nei prossimi due anni, cioè entro il 2020. La strategia dovrebbe riportare a regime il numero di lavoratori del sistema sanitario piemontese ai livelli precedenti a quelli del piano di rientro “lacrime e sangue” che aveva bloccato le spese nel settore, siamo nel 2010.
Lo ha detto ieri l’assessore alla Sanità Antonio Saitta dopo che la Giunta ha approvato la delibera sui tetti di spesa e sui piani di fabbisogno delle aziende sanitarie. Mille e 400 assunzioni tra la fine del 2018 e il 2020 da concentrare su infermieri, medici e operatori socio-sanitari, quindi, che si vanno a sommare alle normali assunzioni per la copertura del turnover, di circa mille e 800 persone all’anno.
La Regione

“Da quando ci siamo insediati abbiamo arrestato l’emorragia del personale sanitario, fra i medici, fra gli infermieri e fra gli operatori socio-sanitari – ha aggiunto il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino -. Uscendo dal pre-commissariamento e tornando virtuosi, presentiamo oggi un piano triennale che, al netto del turnover già in atto, porterà di qui al 2020 mille e 400 nuove assunzioni.
“I grandi sforzi compiuti da questa amministrazione per rimettere a posto i conti disastrati della sanità ci ha consentito di uscire dal piano di rientro, salvare servizi e ospedali e bloccare un’ulteriore riduzione di personale di 2mila unità che avrebbe distrutto il nostro sistema sanitario – aggiunge l’assessore Antonio Saitta -. Ora toccherà ai direttori generali delle aziende sanitarie procedere velocemente con le assunzioni”.
Per permettere le assunzioni sono stati ritoccati anche i tetti di spesa per il personale, con un aumento di 59 milioni di euro nel corso del prossimo biennio. A questa cifra occorre aggiungere i 14 milioni di euro già investiti per il 2018, che hanno permesso di avviare le procedure per l’assunzione di 300 nuovi dipendenti, 200 delle quali saranno completate nei prossimi mesi. Al 30 settembre 2018 il personale in servizio nella sanità regionale era di 53mila 883 unità. Alla fine dell’anno, secondo le previsioni dell’assessorato, il numero salirà a 54 mila 033, nel 2019 crescerà a 54 mila 650 e nel 2020 a 55 mila 300.
Il piano annunciato, però, ha scatenato reazioni. Davide Bono, medico, consigliere regionlae del Movimento 5 Stelle ha detto: “Per anni non hanno fatto nulla e hanno bloccato le assunzioni. Ora scaricano l’intera responsabilità di queste promesse sulla prossima giunta. Stiamo parlando di un annuncio elettorale, visto che tutto è rimandato al futuro. Per lungo tempo non abbiamo saputo nulla dei dati relativi alle assunzioni e ora fanno questo tipo di dichiarazioni?”.
Il Nursing Up
Freddini anche i sindacati con il Nursing Up, sindacato degli infermieri, che ci vuole andare con i piedi di piombo. In una nota diffusa oggi il sindacato sottolinea: “Apprendiamo – come troppo spesso accade – dai giornali, del “roboante” piano della Regione per fare 1400 assunzioni tra la fine del 2018 e il 2020 da concentrare su infermieri, medici e operatori socio-sanitari. Un annuncio ad effetto del quale non sfugge la tempistica e la malcelata portata elettorale. Ben vengano le assunzioni, e ci mancherebbe altro visto lo stato di semi collasso del sistema ospedaliero, che riporterebbero la situazione degli organici a una cifra simile a quella di 8 anni fa, cancellando in un “amen” anni di tagli, di sacrifici “lacrime e sangue” e di disservizi. Ci sfugge però il metodo e la fattibilità”.

“Noi siamo e saremo sempre per portare gli organici degli infermieri e degli Oss, tramite le assunzioni e le stabilizzazioni, a cifre adeguate alle necessità del sistema – spiega il sindacato guidato in Piemonte da Claudio Delli Carri -. Ma i problemi vanno risolti davvero, in modo tangibile e non solo con gli annunci di azioni che concretizzeranno tra qualche anno, che dovranno fare i conti con i tetti di spesa, con i concorsi, con i contratti in essere con le agenzie interinali e che ricadranno, inoltre, su amministrazioni regionali che ancora devono venire, le quali non è dato sapere come si comporteranno. Ricordiamo che, per mettere in moto il meccanismo delle assunzioni prospettato, saranno necessari diversi mesi, e nel frattempo?
Molto più serio sarebbe stato mettere in campo azioni mirate per risolvere i problemi reali dell’oggi2.
Il sindacato chiede un incontro urgente in Regione: “Venga convocato al più presto il tavolo regionale nel quale i sindacati possano condividere questo piano di assunzioni e possano spiegare quali siano le azioni necessarie ora e subito”.
“Con tutto il rispetto – aggiunge il Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up – ci permettiamo anche di suggerire tre campi d’azione su cui agire subito:
Attivare le prestazioni aggiuntive necessarie ad intervenire per abbattere le liste d’attesa. Ma farlo davvero e non, come ci è stato segnalato da alcune nostre segreterie provinciali, o come accaduto ad Alessandria – come spiega il segretario provinciale alessandrino Moreno Maraffa – dove tali prestazioni sono state promesse, per incidere nella riduzione delle liete d’attesa, ma dopo gli annunci non si sono mai concretizzate, con il risultato di avere gli infermieri che continuano a lavorare in situazioni di criticità sempre maggiore, con altissimo stress, e liste d’attea che al contrario si sono anche allungate.
La centralizzazione di alcune attività tra cui quelle del trasporto dei pazienti all’interno delle aziende sanitarie fatte da lavoratori contrattualizzati a qualsiasi titolo, che sgraverebbe infermieri e Oss da tali incombenze, permettendo loro di operare al meglio nelle unità operative di appartenenza negli ospedali, laddove c’è il vero bisogno.
Un intervento immediato per riportare gli organici, dove a volte le lunghe assenze dovute a maternità, malattie e eventuali aspettative, hanno creato situazioni difficili nei reparti, a coprire i servizi senza che gli infermieri siano costretti a turni infernali”.
“Il passaggio di un incontro con la Regione per discutere di questo piano è necessario – conclude Delli Carri – opportuno e urgente. Noi siamo per le assunzioni, crediamo vadano fatte con metodo e siano la soluzione per riportare la sanità piemontese a un livello accettabile. Ma esse devono essere reali e fattibili, non solo annunciate. Per questo vogliamo un incontro al tavolo regionale dove siano messi nero su bianco il piano, i tempi, le coperture e la strategia operativa. Perché noi nei reparti ci siamo tutti i giorni e abbiamo ben chiara la situazione del sistema sanitario e l’ultima cosa di cui hanno bisogno i nostri ospedali sono le promesse non mantenute. Perché, come disse un tempo Totò: ’ccà nisciun è fess”.





