Sabato Marco Quaglia presenta il suo libro “Mi riprendo la vita” a Trino

Marco Quaglia con la mamma Nelly, alla presentazione del 14 giugno al “Giardinetto” (foto Greppi)

Dopo la prima presentazione, il 14 giugno scorso, l’imprenditore vercellese Marco Quaglia (che ha avuto la vita rovinata, per nove anni, da un’accusa tanto infamante quanto inverosimile) è andato a parlare del suo libro “Mi riprendo la vita” in Sardegna – l’epicentro di tutta la storia – e nell’isola tornerà per altri incontri con i lettori.

Nel frattempo, sta proponendo il libro anche dalle nostre parti: domenica sera l’ha presentato al ristorante Vineria Porrati di Cuccaro Monferrato e sabato, alle 21,15, lo proporrà, alla “Biblioteca Civica Brunod” di Trino.

Il libro racconta la sua storia allucinante: quella di un innocente che ha dovuto aspettare ben nove anni per uscire -con una piena archiviazione del Gup di Cagliari – da una storia che lo ha distrutto. Ma Quaglia è riuscito a riprendersi anche grazie all’affetto e all’amicizia di tantissime persone (prima fra tutte sua mamma), che lo hanno incoraggiato. E quindi ha reagito da vero combattente qual è raccontando la sua vicenda in un libro. Marco Quaglia non vuole altro che ottenere giustizia da chi gli ha rovinato la vita e ha deciso di dedicare l’opera ad una compagna di sventura che, colpita da una storia analoga, non ha avuto la forza di reagire e purtroppo si è tolta la vita: una bidella sarda che si chiamava Agnese Usai.

Ricordiamo che il libro ha la prefazione della “Iena” Alessandro Di Giuseppe che, raccontando questo incredibile caso su Italia Uno, l’ha fatto conoscere in tutt’Italia, consentendo a Marco Quaglia di recuperare le energie, anche morali, per “riprendersi la vita”.

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