Sabato al San Giuseppe l’analisi dell’Amore attraverso le Neuroscienze

Due innamorati in un celeberrimo quadro di Chagall

Vercelli – Lo scorso anno al 15° Convegno delle Neuroscienze a Vercelli, il professor Roberto Mordacci, dell’Università Vita e Salute del San Raffaele di Milano, commentò in modo geniale, a proposito di intelligenza artificiale (era quello l’argomento del 2018), lo strano e coinvolgente film “Lei” di Spike Jones, interpretato da quel Joaquin Phoenix che adesso sta spopolando nel mondo intero con il suo “Joker”.

L’analisi di quel film fu un successo clamoroso e domani, sabato 19 ottobre, sempre nell’aula magna del San Giuseppe, Mordacci ci riprova stavolta con “Se mi lasci ti cancello”, un film del 2004 interpretato da Jim Carrey e Kate Winslet. Perché stavolta il 16° Convegno sulle Neuroscienze organizzato dal presidente dell’Ordine Provinciale dei Medici Pier Giorgio Fossale tratta il tema dell’amore: mutuando un celeberrimo verso di Dante nel Convivio, si intitola infatti: “Amor che nella mente mi ragiona”.

Tornando al film che sarà commentato da Roberto Mordacci, qui siamo nelle dinamiche della fine dell’amore e di come, un domani, questi eventi drammatici, simili a veri lutti, potranno forse essere risolti dalla tecnologia: ad esempio “resettando” i ricordi dei due ex amanti che si sono lasciati; il che appunto accade nel film di Michael Gondry, che ha come titolo originale quello dell’intervento di Mordacci: “L’eterno splendore della mente immacolata”.

Gli altri relatori saranno il professor Nicola Canessa, della Scuola Superiore Iuss di Pavia, che tratterà “Neurobiologia dell’amore romantico”; quindi la scrittrice Eva Cantarella si soffermerà su “L’amore degli altri” (cioè l’amore al tempo degli antichi). Poi toccherà alla professoressa Cristina Meini, dell’Upo, approfondire “Emozioni e vita pubblica (uno sguardo critico)”. Infine, la relazione di Mordacci.

 

Ogni anno Fossale trova sempre un argomento “intrigante” e quest’anno la scelta è decisamente “glamour”: che cosa succede nel cervello di tutti noi quando ci innamoriamo? Perché ci innamoriamo di una persona e non di un’altra (e magari quest’ultima non ne vuole sapere, mentre saremmo l’obiettivo più ambito di una terza: e anche qui ovviamente arriva Dante a soccorrerci letterariamente: “Amor ch’a nullo amato amar perdona”)? Che cosa accade dopo le separazioni?

Il dottor Pier Giorgio Fossale

E quindi le poesie, le rose, la luna, le stelle,  i violini, le cene a lume di candela, i colpi di fulmine c’entrano assai poco. Come sempre, nei convegni delle Neuroscienze vercellesi conta ciò che accadde all’interno della nostra corteccia cerebrale, e fior di scienziati verrano a spiegarci che, in fin dei conti l’amore è una reazione chimica provocata dai neurotrasmettitori della soddisfazione e del piacere sessuale. Ci piaccia o no, siamo così noi uomini (e donne).

Poi, d’accordo, sfruttiamo le poesie di Neruda, le immagini dei mici che fanno le fusa e altri, innumerevoli, escamotage emotivi. Ma tutto ciò può anche non funzionare, e oggi scopriremo il perché dal punto di vista scientifico.

“Amor che nella mente mi ragiona / Natura e cultura dell’Amore”, anche quest’anno è promosso dall’Ordine provinciale dei Medici  con la Federazione nazionale degli Ordini e con la Federazione dei Medici di Famiglia. Appoggiato da Comune, Università del Piemonte Orientale e Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, l’appuntamento si terrà sabato dalle 9 alle 13 nella sede dell’Università di piazza Sant’Eusebio. Introdurranno scopi e temi dell’evento Fossale e il professor Michele Di Francesco, ormai secondo padrone di casa, insostituibile, di questo appuntamento via via cresciuto negli anni e di richiamo assoluto anche per gli studenti, addirittura di sabato mattina.

Edm

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