Rotonda della discordia: dura sentenza contro il “Principato Dellavalle”

 

Vercelli – Doccia fredda per Piergiuseppe Dellavalle, la cui clamorosa protesta per i terreni espropriati all’inizio degli Anni Duemila, per realizzare un tratto importante della Tangenziale Nord, aveva attirato l’attenzione dell’Italia intera (Dellavalle aveva “occupato” provocatoriamente una parte della rotonda che riteneva ancora di sua proprietà fondandoci sopra il “Principato Dellavalle”): la seconda sezione civile della Corte d’Appello di Torino non solo ha respinto il suo ricorso contro la Provincia di Vercelli per ottenere ulteriori rimborsi da quella che egli riteneva un’ingiustizia compiuta ai suoi danni, prima dall’Anas e poi dalla subentrante Provincia, ma lo ha addirittura condannato (in solido con la moglie e la figlia) a rifondere all’amministrazione provinciale 21 mila euro.

L’ordinanza pronunciata dalla Corte, presieduta da Patrizia Dolcino, è dura nei confronti della famiglia Dellavalle: i giudici ritengono infatti che i Dellavalle abbiano già ottenuto tutti gli indennizzi pretesi dall’Anas e che la Provincia non debba loro alcunché, avendo provveduto, per quanto le competeva, a regolarizzare il titolo di proprietà.  

Poche ore dopo aver ricevuto l’ordinanza della Corte d’Appello, la Provincia ha diffuso un comunicato in cui il preside Carlo Riva Vercellotti esprime soddisfazione per l’esito della vicenda processuale:

“Giustizia è fatta! Resta il brutto ricordo di un tentativo di far pagare al pubblico, e dunque a tutti i cittadini, un qualcosa che non era assolutamente dovuto”.

“Il giudice – spiega il Consigliere delegato alla viabilità Pier Mauro Andorno – oltre a respingere ogni pretesa dei ricorrenti ha inoltre ritenuto presente la sussistenza della temerarietà della lite e li ha così condannati al risarcimento di 21mila euro”

Continua Riva Vercellotti: “Useremo la  somma del risarcimento per migliorare il verde delle rotonde del capoluogo e della provincia”.

 

Il Presidente poi conclude ringraziando gli uffici per “la pazienza e la serietà dimostrata nel seguire in modo diligente e professionale una questione delicata, anche dal punto di vista mediatico”. “Grazie poi al Consiglio provinciale di allora – aggiunge – all’allora assessore Gilardino e a tutta la giunta per il lavoro e il supporto mai fatto mancare. Un grazie particolare anche alla nostra avvocatura che quest’anno ha già centrato diverse difese importanti.”

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