Alla fine, dopo otto ore mezzo di una seduta surreale (leggi qui) del consiglio comunale, Romano Lavarino, 59 anni, capogruppo della Lega Nord, già ufficiale di polizia giudiziaria della Procura di Vercelli, è stato eletto nuovo Presidente del Consiglio comunale di Vercelli.
L’elezione è stata raggiunta in terza votazione, quella che aveva come quorum la maggioranza dei votanti. Lavarino, che succede a Giancarlo Locarni neo assessore, quale presidente del Consiglio vercellese, ha conseguito 12 voti, il suo concorrente, candidato dalla minoranza, Gianni Marino, ne ha presi invece sei e in tre hanno votato scheda bianca. Ultima nota sul caos che ha regnato oggi durante la votazione, che per regolamento deve essere con preferenze segrete, è che, a quanto pare, le enormi difficoltà del sistema di voto telematico gestito dla Csi con invio di mail di invito si siano protratte fino alla fine, tanto che risulterebbe che ben sette voti non siano mai arrivati al conteggio finale, rimanendo dispersi.
E addirittura sono otto i voti inviati da altrettanti consiglieri comunali in remoto e non pervenuti nella seconda votazione, quando Lavarino aveva preso undici voti, Marino 7 con le stesse tre bianche. Ed in quella circostanza, a Lavarino sarebbero stati sufficienti 17 voti per essere eletto, vale a dire la maggioranza dei componenti il Consiglio comunale che, con il sindaco, sono 33.
Un pasticcio incredibile.
Caspita! una “perdita” di 7 voti su 12+6+3 arrivati.. hanno usato le e-mail o l’acquedotto?… e se avessero votato tutti per Marino?.. Lo vedi che è più affidabile il cartaceo e il Consiglio in presenza!? Fossi la minoranza farei “casino”.