Rivitalizzare le auto classiche con un motore elettrico? Aston Martin ci prova

La prima Aston Martin classica, ma totalmente elettrica

Moda, genio o sacrilegio? Si sta diffondendo a livello mondiale l’idea di rivitalizzare auto classiche, anche modelli di pregio, grazie alla tecnologia elettrica. Un progetto di “ibridazione” che sta affascinando molti, spinti dal sogno di vedere circolare liberamente nelle città, sempre più precluse alle vetture tradizionali, bellezze storiche e icone della passione a quattro ruote.

 

La spina plug in della Aston Martin DB6 Volk MkII del 1970

Così Aston Martin, con le sue preziose auto divenute simbolo british, ha annunciato la volontà di proporre in via ufficiale dei “pacchetti chiavi in mano” che permetteranno la conversione di alcuni dei suoi modelli d’epoca, dal motore a combustione ad una moderna tecnologica a trazione totalmente elettrica. Lo stesso percorso di ibridazione lo ha seguito anche Jauguar, con alcuni esemplari della celebre “E” diventati “zero emission”.

 

Vedremo come verrà accolta l’iniziativa da appassionati e collezionisti. Anche se, a dir la verità, la possibilità di sacrificare magnifiche opere ingegneristiche, come i superbi motori V6 o V12, a favore di batterie, cavi e led, appare una provocazione un po’ estrema. Anche perché il valore intrinseco dell’auto classica deriva anche, e diciamo per un buon 50%, dall’unicità di certe realizzazioni motoristiche che battono sotto al cofano.

Più realisticamente però, questo progetto, potrebbe essere una valida  alternativa, anche economicamente, per recuperare telai e vetture in condizioni tali per cui il restauro del motore sarebbe troppo costoso o impossibile.

In ogni caso, il progetto “elettroshock” di Aston Martin è partito e si chiama Heritage EV.

La Jaugar elettrica usata nel Royal Wedding tra Henry e Megan

L’idea è, appunto, di sfruttare il contributo che l’elettrico può fornire per continuare ad utilizzare auto d’epoca, magari abbandonate. Una “moda” cha ha attecchito oltremanica. Forse anche grazie a un evento come il Royal Wedding tra Harry e Meghan, lo scorso anno, nel quale una delle auto utilizzate, e di riflesso mostrate a una platea mondiale, era proprio una singolare Jaguar E-Type “Zero”. Un prototipo, costruito nel 2017, realizzato su una classica dello stile inconfondibile ma con motore al 100% elettrico. Successivamente a ciò anche Jaguar aveva comunicato la possibilità, per ogni fortunato possessore, di effettuare la conversione per qualsiasi altro esemplare di E-Type.

 

Tornando ad Aston Martin, le prime ibride old style, potrebbero essere già acquistabili entro breve. Dall’Inghilterra, più precisamente da St Athan, nel Galles, dove Aston Martin ha creato un polo aziendale per l’elettrico delle auto, sottolineano: “Siamo molto consapevoli delle pressioni ambientali e sociali che minacciano di limitare l’uso di auto d’epoca negli anni a venire. Il nostro piano non comprende soltanto i nostri modelli nuovi e futuri, ma protegge anche il nostro patrimonio prezioso. Crediamo che questo non solo renda Aston Martin unica, ma un vero leader lungimirante in questo campo”.

 

E Paul Spiers, presidente di Aston Martin Works, ha anche aggiunto, rivolgendosi alla stampa internazionale: “Abbiamo cercato per un po’ di tempo un modo per proteggere il piacere a lungo termine delle auto dei nostri clienti. Guidare una Aston Martin classica con pura energia EV è un’esperienza unica e senza dubbio estremamente attraente per molti proprietari, specialmente per coloro che vivono nei centri urbani. Prevediamo anche che i collezionisti aggiungano un’altra dimensione alla loro collezione commissionando auto storiche convertite in EV”.

 

Le foto ufficiali diffuse dimostrano l’esistenza del primo modello Aston Martin con questa tecnologia: si tratta di una DB6 Volk MkII del 1970 bianca e oggettivamente elegantissima, che è stata aggiornata all’ibridazione elettrica con componentistica realizzata ad hoc. Componenti che saranno forniti quasi al pari di un kit di montaggio per sostituirsi ed interfacciarsi al meglio con i sistemi tradizionali presenti a bordo. Le prime conversioni di Aston Martin Works Heritage EV saranno in una tiratura limitata di 155 unità. La disponibilità? I primi modelli dovrebbero essere pronti alla circolazione già all’inizio del 2020. E non è detto che queste nuove vetture “classiche elettriche” non possano fare breccia, creando una nuova categoria originale nelle collezioni più blasonate.

 

 

Luca Avenati

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