Dopo mesi di chiusura dovuta al Covid-19, lunedì 28 ha riaperto i battenti il Centro Diurno Disabili di Varallo. Meno ospiti e un’organizzazione diversa rispetto al passato caratterizzano il nuovo corso del Centro. L’attività all’interno si svolge dalle 9 alle 17, gli ospiti entrano scaglionati e seguono rigidi protocolli di accoglienza: triage prima di salire sul pulmino e prima di entrare, autocertificazioni firmate dai familiari ogni mattina per le ore trascorse in famiglia. Oltre a questo, tutti devono indossare grembiuli, così come gli operatori indossano divise.
«Dopo una serie di lavori anche consistenti – così l’assessore ai Servizi Socio-Assistenziali dell’Unione Montana Valsesia Francesco Nunziata – che hanno riguardato gli spazi dove si svolgono le attività, e dopo aver fatto tamponi a operatori e ospiti, siamo riusciti a riavviare questo importante servizio, grazie al coordinatore Diego Bessi e a tutti i suoi collaboratori, espressamente formati sulla base delle nuove direttive. Sono inoltre orgoglioso di dire che i ragazzi e le loro famiglie non sono mai stati lasciati soli. Il nostro personale è stato loro vicino durante il lockdown e da maggio sono riprese le attività all’esterno del centro, con gite e attività varie organizzate e seguite dagli operatori del centro».
«Le nuove normative anti Covid-19 – racconta Diego Bessi – hanno imposto modifiche sostanziali sia all’operatività che alla struttura stessa. Per esempio abbiamo dovuto cambiare destinazione d’uso a diversi locali, trasformando l’infermeria in spogliatoio per i ragazzi, la palestra in refettorio e così via. Ma la differenza concreta è che abbiamo dovuto ridurre il numero degli ospiti che possono stare al centro contemporaneamente: non ne potremo accogliere più di sedici ogni giorno e per poter includere tutti nei servizi del centro, li abbiamo suddivisi in tre gruppi. Le ultime direttive ministeriali prevedono anche interventi a domicilio in caso di necessità, dunque non saranno mai soli».
