Il Progetto Amico Sport coinvolge le Scuole dell’Infanzia vercellesi

Promuovere e valorizzare il movimento attraverso il gioco è lo scopo del Progetto Amico Sport, indirizzato ai bambini che frequentano la Scuola dell’Infanzia. Il merito va ascritto alla delegata provinciale del Coni Laura Musazzo che da anni si batte affinché l’educazione fisica venga insegnata fin dalla tenera età.

A parlarne, oltre alla stessa Musazzo, anche gli attori che come lei hanno subito creduto in questa iniziativa. Stiamo parlando in particolare del Rotary, presente all’incontro con il Past Governor del Distretto 2031 Antonietta Fenoglio, l’assistente del Governor Carlo Battellino, il segretario distrettuale Giuseppe Orto, il Past President del Club vercellese Carlo Ricci, la direttrice delle Scuole Cristiane Roberta Tricerri e i due insegnanti coinvolti: Tessa Rigolino e Cristian Balocco.

Questi ultimi due si recheranno, per un’ora alla settimana, nelle otto scuole dell’Infanzia vercellesi che hanno aderito: Concordia, Alciati, Isola, Scuole Cristiane, Collodi, Mora, Mandelli, Furno. Il primo modulo prevede schemi corporei e motori di base, sviluppo coordinazione spaziale e temporale; il secondo modulo attività di base, staffette e giochi pre-sportivi. In programma anche un intervento da parte dell’Asl di Vercelli con le famiglie per quel che riguarda la parte pediatrica, della nutrizione e psicologica.

Al tavolo tutti sono stati concordi sull’importanza del progetto: «Oggi i bambini in Italia svolgono poca attività motoria – ha spiegato Laura Musazzo – Il risultato è che trovano difficoltà nei movimenti basilari che sono correre, saltare, lanciare. L’obiettivo è quello di svilupparli attraverso il gioco e far conoscere le potenzialità del corpo del bambino in modo da offrirgli benessere psicofisico».

Grazie all’interessamento del Rotary il Progetto Amico Sport per l’Infanzia è già partito, con un inizio anticipato rispetto al periodo previsto di gennaio 2020. Valorizzare le Scienze Motorie, come avviene da anni in altri Paesi dell’Unione Europea, è indispensabile per educare all’inclusione, all’integrazione e, soprattutto, anche alla salute.

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