Procede il cammino del puncetto verso l’Unesco

Delegazione al Ministero

Nuovo passaggio per il cammino alla candidatura a patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco del “saper fare” legato al puncetto valsesiano. Mercoledì 18 dicembre Attilio Ferla, assessore alla Cultura dell’Unione Montana dei Comuni della Valsesia e due rappresentanti della Soms di Varallo, Giorgio Bozzo e Paola Scarrone, hanno partecipato ad un incontro a Roma, presso il Ministero dei Beni Culturali e Turismo, per verificare i prossimi passi da compiere.

«È stato un incontro interlocutorio – spiega l’Assessore Ferla – nel corso del quale, insieme ai rappresentanti delle altre 24 zone italiane dove si realizzano merletti di qualità, si è fatto il punto della situazione e si sono concordati, con la funzionaria del Ministero che segue il progetto, i prossimi passi da compiere. A questo punto, le istituzioni pubbliche (nel caso della Valsesia Unione Montana e Comune di Varallo) hanno assicurato il sostegno necessario alla prosecuzione del progetto, quindi si apre una nuova fase. Verrà istituito un tavolo tecnico per decidere le cosiddette “misure di salvaguardia”, ossia le azioni che dovranno essere messe in campo per tutelare e far conoscere questo patrimonio culturale».

Tra le misure di salvaguardia che si metteranno probabilmente in campo, si è pensato a mostre tematiche e a dimostrazioni che potranno essere organizzate nel breve termine, oltre che a programmi di diffusione dell’arte del merletto nelle scuole, in collaborazione con il MIUR, da realizzarsi in un arco temporale più ampio. Se saranno confermate le date, il prossimo incontro si terrà il 17 e il 18 gennaio a Bologna.

«La funzionaria del Ministero dei Beni Culturali che segue la realizzazione del programma, ha sottolineato che si dovrà trattare di iniziative molto concrete – ha concluso Ferla – sarà dunque determinante creare le giuste sinergie per portare l’iter a compimento, ed infine coronare la nostra azione con il riconoscimento dell’importanza di questo prezioso “saper fare” della nostra gente».

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