Primariato emerito al dottor Borrè, il medico che ci tirò fuori dal Covid

Senza usare troppe perifrasi, è stato il medico che ci ha letteralmente tirati fuori dall’incubo-Covid. Il primario di Infettivologia Silvio Borrè compirà 67 anni il prossimo 19 gennaio e andrà in pensione il primo febbraio: e come ultimo atto della sua direzione generale della nostra Asl, Eva Colombo, venerdì, ha deliberato di concedergli l’attestazione di “primario emerito”.

Nativo di Maggiora, Novara, nel marzo del 2020, Silvio Borrè si trovò a fronteggiare un nemico subdolo e pericolosissimo, senza armi collaudate. Ebbe l’intuizione di dedicare totalmente l’area Aids che gli aveva lasciato in dote il suo predecessore Franco Carcò  (e meno male che quel lascito ancora esisteva) ai ricoverati per Covid e lì con la sua straordinaria équipe incominciò ad affrontare il nemico grazie alla sua collaudatissima esperienza di medico, strappando risultati incredibili che gli valsero l’ammirazione di tutta la sanità piemontese.

E la famosa sera del 19 luglio 2020, quando in piazza Antico Ospedale il sindaco Corsaro radunò gli “eroi” del Covid per ringraziarli (dai medici, alla Croce Rossa al Lupo Bianco Carlo Omo), venne dato l’annuncio della sua cittadinanza onoraria, tutta Vercelli riconobbe che mai riconoscimento era stato più meritato. Qualche mese dopo, il 31 dicembre 2020, fu il dottor Borrè a ricevere, emblematicamente, la primissima dose di vaccino iniettata a Vercelli.

Il sindaco Corsaro annuncia la cittadinanza onoraria al dottor Borrè ( a destra) nel luglio del 2020

Dopodiché, il primario di Infettivologia ha continuato la sua battaglia contro la pandemia perorando la causa dei vaccini contro i negazionisti e i dubbiosi e utilizzando cure che, da sperimentali, la sua favolosa Divisione ospedaliera, aveva messo a punto come ad esempio i famosi anticorpi monoclonali da iniettare, per via endovenosa, ai malati di Covid affetto da altre patologie e per questa ragione più a rischio.

Ricordiamo a tutti il suo accorato appello dell’ottobre 2021 ai medici di famiglia per segnare questi pazienti fragili all’Asl: “Abbiamo questa possibilità, sfruttiamola”. E ricordiamo ancora l’affetto di cui fu circondato quando, nel luglio del 2021, gli morirono i genitori a poche ore di distanza l’uno dall’altra: segno che i vercellesi, riconoscenti, gli volevano davvero bene.

Il riconoscimento pubblico deliberato l’altro ieri dalla dottoressa Colombo è un atto importante e significativo: l’ultimo a riceverlo, nel giugno dello scorso anno, era stato l’ex primario di Chirurgia di Borgosesia e direttore sanitario Gualtiero Canova.

Edm

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

8 Commenti

  1. È solo a distanza di anni
    che stiamo capendo la verità:
    il tempo del COVID, alla fine
    s’è tramutato in un trionfo
    della medicina italiana
    e mondiale.
    Si dovrà brindare ! …
    E chi non beve con me
    peste lo colga
    ….
    https://youtu.be/Q-hoJ79NlKw?si=NJ54rCFzea7ToxXn
    …..
    ….. e, visto che anche la peste
    è stata sconfitta ..
    accontentiamoci,
    a favore dei più irriducibili
    complottisti,
    di qualche malore improvviso.
    Fra gli increduli
    dei fasti da noi vissuti
    (e ben compresi)
    c’è il prossimo
    (se non succedono imprevisti)
    responsabile della salute
    del governo Trump,
    cercheranno di spiegarglielo!?
    E, se proprio non capisce..
    .. venga a Vercelli !

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here