“A Vercelli tutti si sono immediatamente schierati dalla tua parte. Ti conoscono e hanno giudicato quelle accuse assurde e vergognose, ma in Sardegna qual è stata la reazione della gente all’uscita del servizio delle Iene e del tuo primo libro?”. È la domanda che il presidente degli Amici del Cecco, Tony Bisceglia, ha rivolto a Marco Quaglia durante la presentazione del suo secondo libro, “…Per tornare a sorridere”, giovedì, nella Sala convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli.
E lì, Quaglia si è illuminato di un sorriso stupendo: “Pensa che quando sono andato alla festa della chiesa di Stella Maris, a Porto Cervo, mi è stato concesso l’onore di portare il vessillo alla processione. Anche i sardi hanno capito benissimo”.
Affollata di pubblico, la presentazione del secondo libro di Quaglia (il primo “Mi riprendo la vita” era uscito tre anni e mezzo fa), a cura appunto degli “Amici del Cecco” è stata interessante, coinvolgente, commovente grazie soprattutto alla franchezza, alla sincerità, alla passione con cui, dialogando con il giornalista Enrico De Maria, Marco Quaglia ha raccontato, spiegando l’articolazione del libro e il motivo per cui l’ha scritto, la sua allucinante vicenda giudiziaria: quasi un caso-Tortora in piena regola tra la nostra Vercelli e la Sardegna.
In sala c’erano anche mamma, sorella e nipote di Quaglia e, prima del dialogo tra l’autore e De Maria, aveva introdotto l’argomento il padrone di casa, il presidente della Fondazione Carisver Aldo Casalini, ferratissimo sull’incredibile disavventura giudiziaria dell’amico vercellese, ma imprenditore in Sardegna.
Quaglia non ha nascosto nulla: né le difficoltà di dialogo incontrate con i suoi familiari dopo il tentato suicidio, né il ruolo ambiguo giocato ai suoi danni da un personaggio importante come Selvaggia Lucarelli.
Bella la spiegazione dei personaggi che costellano la Sardegna e, in piccola parte, la Vercelli di questo secondo libro: personaggi di fantasia, ma ben presenti, in carne e ossa, nella storia di “Memmi” Quaglia, che adesso si è ripreso la vita ed è tornato a sorridere.
Alla fine della presentazione (ma anche all’inizio) Marco Quaglia ha firmato, commosso, grato e anche orgoglioso, diversi libri.





