Il Sindaco di Quarona, Pietrasanta: “Troppi piccoli comuni senza medico”

Il Sindaco di Quarona Francesco Pietrasanta

Si sommano i problemi nati nel corso dell’emergenza Covid e per il post emergenza che già sono stati oggetti di discussioni accese nel corso della Conferenza Sindaci dell’Asl Vercelli, dove la maggioranza dei primi cittadini ha bocciato l’operato dell’Asl e del suo direttore generale, Chiara Serpieri.

Il Sindaco di Quarona, Francesco Pietrasanta, in qualità di rappresentante dell’area valsesiana, rilancia in una nota sulla problematica relativa al servizio dei medici di base e dei pediatri di libera scelta.

“Stiamo osservando un abbandono generalizzato delle aree meno popolate del vercellese e soprattutto della valli – afferma il primo cittadino -. Un problema che si sta velocemente acutizzando visto anche i molti pensionamenti dei professionisti presenti sul territorio e il loro mancato rimpiazzo. Non possiamo pretendere che persone di una certa età senza mezzi di trasporto privati o pubblici partano da paesi come Rossa per raggiungere il presidio più vicino di Varallo. Dobbiamo ripensare una strategia comune del territorio che permetta di servire tutti i centri abitati e facilitare cosi l’assistenza di tutte le fasce di età”.

Quarona ha toccato con mano il problema nel 2019, quando c’è stato un lungo braccio di ferro per ottenere un medico di base in sostituzione al pensionamento del dottor Leonardo Ruga.

“Non è possibile che ogni volta che c’è un pensionamento di un medico – continua Pietrasanta – si debba protestare e alzare la voce. Bisogna organizzarsi preventivamente per non creare disagi. A Quarona abbiamo dovuto alzare gli scudi per ottenere un risultato parziale. Per paesi con meno abitanti e quindi meno influenti diventa impossibile farsi ascoltare”.

Quanto alle problematiche emerse anche nell’emergenza Coronavirus, Pietrasanta fa notare che “è mancato un coordinamento dei medici di base, lasciati soli nella gestione delle problematiche comunitarie. Dovevano essere la prima barriera di questa crisi insieme alla Guardia medica, anche nella gestione dei tamponi, e invece sono stati scartati portando all’intasamento degli ospedali”.

Altro tema caldo è quello dei pediatri “è possibile trovarli solo a Varallo e Borgosesia – spiega Pietrasanta – Negli altri paesi della Valsesia non sono più presenti studi professionali. La situazione andrà peggiorando in futuro con molti medici base del territorio in età di pensionamento. Dobbiamo creare dei centri principali un servizio giornaliero, tipo quello offerto dalla Casa della salute di Varallo, e dare un servizio in giorni alterni per i centri più piccoli. Servono studi condivisi nei quali in assenza di un medico ci sia un’immediata sostituzione anche per centri come Quarona. Serve rivedere gli accordi sindacali dell’Ordine dei Medici e il meccanismo di assegnazione dei presidi. Troppa burocrazia e pochi poteri in capo all’Azienda sanitaria. Fare il medico è una missione sociale non un semplice mestiere. Quindi a gran voce dico no a servizi a pagamento per medici privati in alternativa al servizio pubblico. Il pubblico deve essere una certezza non un’alternativa”.

 

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