Pietrasanta auspica la defiscalizzazione per aiutare la montagna

Pietrasanta UMV

Il Presidente della Repubblica, durante l’incontro tenutosi nei giorni al Quirinale con una delegazione dell’UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) ha auspicato, in modo chiarissimo, misure a favore della montagna.

Il Presidente ha sottolineato la necessità di applicare quanto previsto dall’art 44 della Costituzione (la legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane, ndr) suffragato anche da numerose e recenti sentenze della Corte costituzionale.

Le sue parole sono state accolte con grande favore dal presidente dell’Unione Montana Valsesia, Francesco Pietrasanta, soprattutto laddove il Capo dello Stato afferma: “La questione della fiscalità per le zone montane è stata affermata in linea di principio e, tuttavia, ha trovato difficoltà applicative”.

È proprio su questo tema che Pietrasanta subito rilancia: «La Valsesia ha una soluzione per garantire la fruizione di diritti nelle aree interne e per predisporre incentivi utili ad impedire un ulteriore spopolamento delle aree sensibili: la defiscalizzazione dei redditi da lavoro e impresa».

«Incentivi fiscali renderebbero appetibile trasferirsi in queste zone e investire qui. Si potrebbe in questo modo risolvere il problema ormai molto sentito della carenza di personale sia nel settore privato che nel pubblico, e lo dico con particolare riferimento alla sanità che rappresenta ormai un problema sempre più grave».

«L’isolamento dato dalla mancanza di mezzi di trasporto pubblico e veloce è un forte deterrente all’insediamento di nuove famiglie – conclude Pietrasanta – molti verrebbero a vivere qui, dove l’aria è pulita, la natura è meravigliosa e la vita è ancora a misura d’uomo, se solo fosse possibile contare su collegamenti rapidi e semplici con i principali centri urbani. Confidiamo che le parole del Presidente della Repubblica non restino inascoltate e che presto arrivino le misure di cui abbiamo bisogno per salvare la montagna, territorio in cui sono insediati ben 3.850 Comuni italiani».

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