La relazione generale sullo stato di salute del cavalcaferrovia tra via Trino e corso Avogadro di Quaregna che la giunta ha deciso di abbattere per costruirne uno nuovo, chiudendolo a partire dal 7 dicembre 2020 afferma che “il cavalcavia non è in pericolo di crollo ed è transitabile con mezzi d’opera di portata limitata”. Dunque perché chiuderlo e perché la scelta di abbatterlo anziché risistemarlo, visto che nella relazione generale non si indica un vantaggio economico di una soluzione rispetto all’altra?
Sono le domande, e non di poco conto, che il Pd e il gruppo Vercelli per Maura Forte rivolgono ad sindaco con una mozione, di cui primo firmatario è Michele Cressano.
Osservano i consiglieri di minoranza :
“Si precisa che, nonostante le condizioni di forte degrado che hanno portato alla decisione della chiusura al traffico e alla successiva demolizione, al momento il cavalcaferrovia non è in pericolo di crollo ed è transitabile con mezzi d’opera di portata limitata: max 3,5 t/veicolo.”
Queste testuali parole sono riportate all’interno della Relazione Generale approvata dalla giunta comunale lo scorso ottobre, con riferimento al cavalcavia Avogadro, ormai chiuso da oltre un anno e mezzo in attesa di essere demolito.
Non soffermandoci sui tempi della demolizione (e i relativi ritardi), da amministratori comunali ci sorge una domanda: se il cavalcavia è transitabile, per quale motivo si è deciso di chiudere un’arteria così importante per la nostra città?
Inoltre la relazione stessa non contiene un’analisi costi e benefici tra l’opzione della manutenzione e quella della demolizione. Cosa ha portato il comune ad impegnare un milione e mezzo di euro (costi lievitati del 50% dopo il primo stanziamento) per demolire il cavalcavia, senza valutare interventi di riqualificazione?
Per queste motivazioni il Partito Democratico ha protocollato una mozione in consiglio comunale, avente come primo firmatario il Consigliere Cressano, nella quale si chiede di sospendere il progetto di demolizione, attivando gli interventi necessari all’apertura in sicurezza del cavalcavia per i veicoli cui è consentito. Al contempo si chiede di attivare una campagna di monitoraggio approfondita e di commissionare una relazione tra costi e benefici, al fine di individuare l’opzione più vantaggiosa per la nostra collettività”.
Ed ecco integralmente la mozione:
Oggetto: Mozione sui Lavori di Messa in sicurezza del cavalcaferrovia di corso Avogadro
CONSIDERATO CHE
I consiglieri del PD e di Vercelli per Maura Forte hanno chiesto la convocazione di una commissione consiliare avente ad oggetto “le attività che hanno determinato la chiusura del cavalcaferrovia di corso Avogadro e la scelta della demolizione del manufatto”
PRESO ATTO CHE
Il comune di Vercelli ha nella primavera del 2021 convocato una commissione al fine di giustificare la chiusura del cavalcavia.
VERIFICATO CHE
Dal Monitoraggio e verifica 2020 – Esito della campagna di monitoraggio svoltasi nei mesi di settembre, ottobre e novembre 2020 del cavalcavia Avogadro l’ing. Montiglio, in mancanza di ulteriori indagini e prove diagnostiche (eseguite però nel 2018) , valutava:
“-stante l’avanzato stato di degrado, già evidente negli strati superficiali nel 2018, si ritiene che abbia ormai intaccato strati più interni delle strutture;
- per questo motivo le caratteristiche del calcestruzzo, anche degli strati reagenti più profondi si ritiene si attestino su valori molto più bassi di quelli ottenuti dalle carote analizzate nel 2018 ad esempio nei pulvini, dove le analisi SONREB, più superficiali, avevano fornito valori di resistenza pari alla metà delle carote, dimostrando che superficialmente la resistenza era nettamente inferiore, si ritiene che tale resistenza superficiale si possa estendere ormai in generale per l’intero pulvino;
- si è considerato inattivo circa il 50% delle armature esterne esposte”
A seguito di tale monitoraggio e delle relative analisi, nel mese di dicembre 2020 è stato concluso, in sintesi, quanto segue:
– il viadotto deve essere chiuso al traffico in quanto non è più garantita la transitabilità dell’opera, neanche con mezzi leggeri, ammessi solo in una fase temporanea di 6 mesi per manutenzione;
– è necessario inibire il parcheggio e il passaggio al di sotto del cavalcaferrovia;
– è necessario puntellare le campate su ferrovia;
– è necessario rimuovere i serbatoi delle vasche di accumulo dell’acquedotto presenti sotto le strutture.”
In conseguenza di queste conclusioni il giorno 07/12/2020 il Comune di Vercelli, per tutelare la pubblica incolumità, ha disposto la chiusura al traffico del cavalcaferrovia.
OSSERVATO CHE
Nell’elaborato “Relazione Generale” D01 (approvato con Delibera di Giunta Comunale n° 293 del 5/10/2021), l’ing. Montiglio, a pag 5 del documento, dichiara:
“Si precisa che, nonostante le condizioni di forte degrado che hanno portato alla decisione della chiusura al traffico e alla successiva demolizione, al momento il cavalcaferrovia non è in pericolo di crollo ed è transitabile con mezzi d’opera di portata limitata: max 3,5 t/veicolo.”
VALUTATO CHE
L’ ing. Montiglio (nella Relazione Generale) dichiara “in data 28/03/2019, il sottoscritto Ing. Montiglio ha redatto il progetto di fattibilità tecnico-economica per la riqualificazione del viadotto (con integrazioni dell’agosto 2019), che prevedeva n° 6 scenari alternativi, dall’ipotesi di ripristino della viabilità “a raso”, al consolidamento, alla ricostruzione completa.”
Documento che a parere degli scriventi non è stata mai approvato
CONSIDERATO CHE
Nella Relazione Generale non viene in alcun modo individuata, tra più soluzioni, quella che presenta il miglior rapporto tra costi e benefici per la collettività, non giustificando quindi la scelta dei lavori di demolizione a favore di lavori di manutenzione straordinari.
Inoltre negli elaborati progettuali non si tiene conto sia dei costi sostenuti per la realizzazione dell’impianto di illuminazione pubblica sia dei costi per lo spostamento delle vasche di accumulo dell’acquedotto ed altri lavorazioni connesse a quelle indicate nel progetto di demolizione che sono :
– scavo della massicciata immediatamente a tergo di spalle e muri d’ala;
– tirantatura dei muri andatori vicini alla spalla lato Vercelli: questi muri, non presentano segni che indichino carenze nella loro stabilità, in considerazione anche del fatto che le rampe sono interdette al traffico, tuttavia si ritiene di stabilizzarli in maniera precauzionale in corrispondenza delle zone di demolizione delle spalle, con relativo scavo;
– risistemazione e ripristino delle aree di parcheggio al di sotto dell’attuale viadotto, al momento interdette all’uso, con interventi di piccoli ripristini locali;
– ripristino della viabilità;
– messa in sicurezza delle rampe del rilevato mediante la posa in opera di idonee barriere di sicurezza tipo “new jersey” in C.A. e sovrastanti pannelli modulari in grigliato zincato.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti consiglieri comunali impegnano la S.V.
Ad attivarsi per sospendere la Determinazione n. 4518 del 28/12/2021 di approvazione progetto esecutivo, determina a contrarre ed impegno di spesa di €1.433.410,76 in considerazione del fatto che nel dispositivo non vengono indicati il progetto approvato e che nella pubblicazione non contiene né la lettera di invito né il disciplinare di gara.
A procedere sin da subito ad attivare gli interventi necessari all’apertura in sicurezza del cavalcavia, in considerazione dei documenti approvati in cui viene stabilito che “al momento il cavalcaferrovia non è in pericolo di crollo ed è transitabile con mezzi d’opera di portata limitata: max 3,5 t/veicolo.”
Ad attivare una campagna di monitoraggio provvedendo indagini e prove diagnostiche aggiornate per valutare la condizione di sicurezza.
A commissionare una relazione che consideri la scelta migliore in virtù “del miglior rapporto tra costi e benefici per la collettività”
Perfetto penso proprio che non sia necessario abbatterlo in quanto inaugurato nel 1981perciò dopo 40 anni si dovrebbe fare la manutenzione che non si è mai fatta, inoltre se questo è da abbattere cosa dobbiamo dire dell’altro del Belvedere in quanto avendo già 88 anni ed è tutto puntellato sotto nella sua lunghezza e pertanto dobbiamo abbattere anche questo? Dalla relazione dell’Ing. Giorgio Montiglio nelle sue conclusioni non dice di abbatterlo ma far passare carichi meno pesanti in attesa della manutenzione, ordinaria che non si è mai fatta in 40 anni. Se avevamo messo una ditta dalla chiusura avremmo già risanato più della metà. Valutare bene il tutto, pensando anche al costo del dopo con le relative spese inerenti.
La solita bolla di sapone del Pd (solo apparentemente di cemento armato).
Intanto mi chiedo perché il Pd ha aspettato un anno a segnalare circostanze note da tempo immemorabile anche all’uomo della strada e.. del ponte (oltre che ai lettori di tgVercelli).. sembrano le molestie dichiarate dopo 40 anni .. contro un facoltoso personaggio. Si vuol incastrare legalmente il Conte di turno? (reo di.. molestie a Mattarella-II e a favore della Belloni). Seminar zizzania Nell maggioranza. Impresa difficile.
Che rifare o aggiustare costassero uguale lo si dichiarò subito e… quindi si tratta di una SCELTA libera, insindacabile ed indolore… anche se tale per un apparentemente fortunatissima casualità;
si poteva mantenere il transito limitato ai veicoli… e se entrava il solito pirata.. un Tir, stracarico, crollava tutto e moriva qualcuno?… io la conseguenza la so: seguiva l’interrogazione del Piddí.
in effetti la questione era da criticare subito perizie carico in mano.
per bloccare i grandi camion pesanti bastava mettere transenne come adesso solo che restringessero ingresso a larghezza auto.
non far passare neanche a piedi o 2 ruote è assurdo