Pd e Democratiche di Vercelli: “Un 8 marzo dedicato alla Pace”

Riceviamo e pubblichiamo

 

La guerra, in tutta la sua violenza, è di nuovo, come 31 anni fa nei Balcani, alle porte dell’Europa. E non è possibile parlare oggi dell’8 marzo, Giornata Internazionale della donna, senza pensare alle immagini che stanno facendo il giro del mondo in questi giorni di donne, bambine e bambini che cercano rifugio dalle bombe nei bunker nelle città ucraine.
Fanno il giro del mondo anche le foto di chi tra loro riesce a scappare da una guerra che non ha voluto: le immagini che ci arrivano dai confini occidentali dell’Ucraina raccontano più di mille parole il dolore, la sofferenza e l’orgoglio di chi cerca salvezza avendo lasciato tutto. Ancora una volta sono donne, bambine, bambini, mentre gli uomini combattono al fronte.
E ancora: l’80% dei 236 mila ucraini presenti in Italia sono donne. In questi giorni sono state loro le prime a mobilitarsi iniziative di solidarietà, attivando le reti per la raccolta di beni di prima necessità e individuando i primi canali per far arrivare in Ucraina il materiale raccolto, anche qui a Vercelli e in provincia. Sono le stesse donne che hanno indossato la bandiera ucraina, preso i megafoni e i microfoni in mano nelle manifestazioni di questi giorni, per chiedere aiuti concreti e impegno verso il loro popolo per fermare l’invasione in corso, facendosi portavoce dirette di quanto sta accadendo nelle città dove vivono e combattono i propri cari.
A loro va tutto il nostro rispetto, la vicinanza, il supporto, la solidarietà, anche rispetto alle parole piene di stereotipi e luoghi comuni che alcuni giornalisti hanno rivolto loro sui media nazionali.

E in questo 8 marzo il nostro pensiero va anche alle tante donne russe che in questi anni si sono opposte a Putin e alle sue politiche, donne che in questi giorni chiedono di non essere lasciate sole nella loro richiesta di fermare la guerra.
“La Russia ha dichiarato guerra al suo vicino. Non ha concesso all’Ucraina il diritto all’autodeterminazione né alcuna speranza di una vita pacifica.” Inizia così l’appello diffuso in questi giorni dalle femministe russe scese in piazza, sfidando il divieto, di fatto, di manifestare vigente in Russia. E continua “La guerra intensifica la disuguaglianza di genere e mette un freno per molti anni alle conquiste per i diritti umani. La guerra porta con sé non solo la violenza delle bombe e dei proiettili, ma anche la violenza sessuale: come dimostra la storia, durante la guerra il rischio di essere violentata aumenta di molto per qualsiasi donna.”
Solo pochi giorni fa due donne e i loro bambini sono stati arrestati per aver depositato dei fiori davanti all’ambasciata Ucraina a Mosca e non si può restare indifferenti guardando i video delle donne picchiate dalla polizia a San Pietroburgo ieri, domenica 6 marzo, mentre manifestavano contro quest’ennesima carneficina.

In “Cassandra” Christa Wolf, celebre scrittrice tedesca, scrive “Tra uccidere e morire c’è una terza via: vivere”. Per questo ci uniamo oggi simbolicamente a tutte le donne che in tutto il mondo si mobilitano affinché questa terza via sia percorribile: la pace.

Partito Democratico Vercelli Valsesia
Democratiche Provincia di Vercelli

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1 commento

  1. La spiegazione della guerra data dal pd non sorprende .. ho provato a “salvarla in negativo” e si avvicina maggiormente alla “Verità” .. volendo approfondire “i video delle donne picchiate dalla polizia a San Pietroburgo ieri” scelgo la Repubblica (per cercarvi l’idea dei fatti propria del pd):
    https://video.repubblica.it/dossier/crisi_in_ucraina_la_russia_il_donbass_i_video/protestavano-contro-la-guerra-donne-malmenate-e-arrestate-dalla-polizia-russa-a-san-pietroburgo/409987/410693
    .. se questi sono i “pestaggi” .. viva la polizia di San Pietroburgo e abbasso tutte le altre! .. si nota (pare) che a dimostrare fossero in POCHI (per una città di quasi 5 milioni di persone) ..

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