Osservatorio uBroker per l’Energia “Ecco i possibili disagi da razionamento”

Prosegue a spron battuto la campagna informativa nazionale attuata a tutela di cittadini e consumatori alle prese con la crisi energetica dall’Osservatorio uBroker per l’Energia che da tempo monitora il mercato interno riletto alla luce degli scenari geopolitici correnti.

Il tema è: quali conseguenze accadrebbero se si ravvisasse l’evenienza di un brusco e repentino razionamento?”. A rispondere è Cristiano Bilucaglia in qualità di Presidente del fornitore di energia innovativo uBroker, premiato dal Financial Times e da Il Sole 24 Ore tra le aziende più in crescita rispettivamente in Europa e in Italia.

Qualora il sistema-Italia si trovasse di fronte a una scelta irrevocabile, abbiamo previsto almeno 11 ipotetici contesti di razionamento in cui potrebbe essere necessario modificare alcuni comportamenti e altrettante abitudini di consumo. Di certo a pagare il prezzo più caro potrebbero essere anziani e disabili, che potrebbero andare incontro allo spegnimento di servizi essenziali come scale mobili o ascensori: un fatto che, per tutti gli altri, costituirebbe invece un’occasione in più per mantenersi in forma”, spiega il fondatore.

Ma c’è di più. “La riduzione tranchant dell’illuminazione pubblica, invece, aumenterebbe il rischio di sinistri stradali, così come l’incremento di fenomeni di micro e macro criminalità a dispetto dell’incolumità di case, appartamenti, autovetture. Passando invece sul versante domestico, le limitazioni restringerebbero le fasce orarie in cui potersi fare docce e bagni caldi, costringendo altresì gli italiani a cucinare e preparare i cibi in orari scomodi, preferendo al contempo pasti freddi (che non richiedono dispendio di energia nell’approntarli) anche in pieno inverno. Inoltre, crescerebbero acquisto e consumo di tessili per coprirsi maggiormente di giorno e di notte.

E se da un lato molto probabilmente ospedali, uffici pubblici e supermercati verranno risparmiati da tagli pesanti, “Vero è anche che attività di contesto come cinema, ristorazione, cultura e intrattenimento verrebbero fortemente penalizzate dalla drastica riduzione energetica: con il rischio di una decimazione progressiva delle stesse in termini di perdita di clienti, impossibilità a sostenere il bilancio mensile, e chiusura pressocchè annunciata e altrettanto certa. Depauperando così di fatto nel concreto il tessuto socioeconomico nazionale, già duramente messo alla prova dall’estenuante parentesi Covid, e favorendo la perdita difficilmente reversibile nel breve periodo di posti di lavoro.

Certo è che, se questa fosse la situazione, per Cristiano Bilucaglia “Gli italiani saranno presto chiamati a convivere con fonti di luce alternative durante il giorno con il rischio di imparare a frequentare anche un po’ di più buio e penombra, oltre che munirsi di batterie per gli elettrodomestici considerati essenziali tra cui frigoriferi, lavatrici e personal computer per gli smart worker, in netto aumento dopo la pandemia che ha riscritto le regole del vivere mondiale”, conclude l’esponente dell’Osservatorio uBroker per l’Energia.

 

 

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

2 Commenti

  1. La prospettiva è quella di perseguire attraverso un esame capillare dello stato di cose, attraverso (iniziali) BEN 11 ipotetici contesti di razionamento, la maniera più razionale, allegra ed efficace che dovremmo responsabilmente accettare per tornare, responsabilmente, alle forme di vita Green proprie del 17° Secolo, il successo potrebbe esser completo se l’energia venisse a mancare anche alle aziende produttrici .. grazie alla immediata ricaduta sociale data proprio dai susseguenti fallimenti ed impoverimento del popolo lavoratore, ad effetto domino.
    Chi di energia sembra a verne ancora (anche “in corpo”) sono i frances; persino Macron s’è accorto che l’Amerika centra un po’ su tutto l’ambaradan e la paventata INISPONIBILITA’ di energia. e s’è lamentato, rivolgendosi sempre all’Alleato-Insostituibile per il fatto che ci vende il suo gas pericoloso e di peggior qualità ad un PREZZO che è 4,5 VOLTE il costo praticato dal cattivone russo. Segno evidente di scarso affetto e insensibilità verso i rischi di i fallimenti a cascata facilmente ipotizzabili.
    ..
    Francia, corteo di 140mila persone a Parigi contro caro vita
    https://www.youtube.com/watch?v=Yqf3gJ5sXck

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here